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Il 2024 sarà “di certo” l’anno più caldo mai registrato

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Il 2024 sarà “di certo” l’anno più caldo mai registrato

Il 2024 è destinato a entrare nella storia come l’anno più caldo mai registrato. Secondo i dati del Copernicus Climate Change Service (C3S) dell’Unione Europea, la temperatura media globale sarà superiore di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, segnando una svolta nella crisi climatica. Novembre 2024 ha registrato una temperatura media di 1,62 °C al di sopra della soglia preindustriale, e con 11 mesi di dati già disponibili, gli scienziati stimano che la media annuale raggiungerà 1,60 °C, superando il precedente record di 1,48 °C stabilito nel 2023.

La sfida dell’accordo di Parigi

Samantha Burgess, vicedirettrice del C3S, ha sottolineato che il superamento della soglia annuale di 1,5 °C non implica una violazione dell’accordo di Parigi, che si basa su medie decennali. Tuttavia, la situazione attuale rende evidente l’urgenza di azioni climatiche più ambiziose. L’obiettivo del trattato, firmato da 196 nazioni, è mantenere il riscaldamento globale sotto i 1,5 °C a lungo termine, ma con le emissioni di CO2 ancora in aumento, questa meta sembra sempre più lontana. Per rispettare l’accordo, le emissioni globali dovrebbero diminuire del 45% entro il 2030, una riduzione che appare improbabile dopo il fallimento del recente vertice Cop29 nel trovare un accordo sulla transizione dai combustibili fossili.



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Eventi meteorologici estremi e incendi devastanti nel 2024

La crisi climatica si manifesta già con un aumento di eventi meteorologici estremi. Ondate di calore senza precedenti, tempeste più violente e inondazioni devastanti hanno colpito diverse aree del mondo nel 2024. Particolarmente drammatici sono stati gli incendi in Nord e Sud America, alimentati da gravi siccità. Secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams), incendi di dimensioni storiche hanno devastato il Pantanal, l’Amazzonia e il Canada. Mark Parrington, scienziato di Cams, ha evidenziato come questi incendi abbiano causato livelli elevati di inquinamento atmosferico a livello globale.

Crescita delle perdite economiche

Le conseguenze economiche del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Le stime del 2024, fornite dall’istituto di ricerca della compagnia assicurativa Swiss Re, indicano perdite economiche globali pari a 320 miliardi di dollari, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente e del 25% rispetto alla media del decennio scorso. Uragani, inondazioni e temporali violenti sono tra i principali responsabili di queste perdite, che colpiscono in modo particolare le popolazioni più vulnerabili, spesso prive di coperture assicurative.

L’importanza dell’adattamento

Per affrontare gli impatti sempre più gravi della crisi climatica, l’adattamento diventa essenziale. Swiss Re sottolinea che investire in misure di protezione come dighe, sbarramenti e paratoie è fino a dieci volte più conveniente rispetto ai costi della ricostruzione dopo un disastro. In un contesto di urbanizzazione crescente e di intensificazione degli eventi meteorologici estremi, l’adozione di strategie di resilienza rappresenta una priorità per ridurre le perdite economiche e salvaguardare le comunità a rischio.

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