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Caccia. Il ddl di iniziativa popolare in Senato, le Associazioni: subito le audizioni

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Caccia. Il ddl di iniziativa popolare in Senato, le Associazioni: subito le audizioni

Il Disegno di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione della caccia, presentato lo scorso settembre da Animalisti Italiani, Enpa, LAC, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA, è stato ora assegnato alle Commissioni riunite Ambiente (8ª) e Agricoltura (9ª) del Senato. Lo stesso tavolo parlamentare valuterà anche il Ddl Lollobrigida, a firma dei Capigruppo della maggioranza, creando un confronto diretto tra la richiesta di abolizione sostenuta dalla maggioranza degli italiani e la pratica della caccia come sport per pochi.

Le richieste delle associazioni animaliste

Le associazioni firmatarie del ddl hanno dichiarato:

“Per garantire la dovuta partecipazione democratica e per portare la voce della società civile nel dibattito parlamentare, chiediamo alle Commissioni di essere convocati immediatamente in audizione come previsto dal Regolamento di Palazzo Madama. Questo passo è urgente anche alla luce dei recenti tentativi subdoli di inserire emendamenti sulla caccia nel Ddl di Bilancio.”

Trasparenza e partecipazione democratica

Secondo le associazioni, “l’iter parlamentare non può diventare una scorciatoia per favorire interessi di parte: la discussione deve essere trasparente, e la nostra iniziativa popolare è pronta a farsi portavoce di un approccio equilibrato e democratico, rappresentando la volontà di decine di milioni di cittadini italiani all’interno del Palazzo”. L’obiettivo è assicurare che le decisioni sulla caccia tengano conto del consenso sociale e non solo di interessi ristretti.

Il contesto e le prossime mosse

Il ddl di iniziativa popolare si inserisce in un contesto di crescente attenzione pubblica verso la tutela degli animali e la conservazione della fauna selvatica. Con l’assegnazione alle Commissioni Ambiente e Agricoltura, le associazioni puntano a ottenere audizioni immediate per portare in Parlamento le richieste della società civile e prevenire emendamenti che possano indebolire l’iniziativa.

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