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Accise carburanti: in arrivo nuova stangata sul diesel, fino a +81 euro l’anno per automobilista

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Accise carburanti: in arrivo nuova stangata sul diesel, fino a +81 euro l’anno per automobilista

Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: con il riordino delle accise previsto dal Governo nella prossima Manovra, il pieno di gasolio potrebbe costare fino a 2,5 euro in più. Il rischio? Una “partita di giro” a favore dell’erario e nuovi rincari per 16 milioni di automobilisti.

banner_leaderboard_okpensione Accise carburanti: in arrivo nuova stangata sul diesel, fino a +81 euro l’anno per automobilista

Nel 2026 potrebbe scattare una nuova stangata sui carburanti. La Manovra del Governo, infatti, prevede un aumento dell’accisa sul gasolio di 4,05 centesimi al litro, misura che – considerando anche l’Iva al 22% – porterebbe un pieno da 50 litri a costare 2,47 euro in più

Secondo il Codacons, che ha elaborato i calcoli, l’impatto medio per i 16,6 milioni di veicoli diesel in circolazione in Italia sarebbe di circa 59 euro l’anno per automobilista, ipotizzando due pieni mensili. E se si considera anche l’aumento di 1,5 centesimi già scattato lo scorso maggio, il rincaro complessivo sale a oltre 80 euro l’anno.

Un riordino che “fa cassa”

Sulla misura interviene anche l’Unione Nazionale Consumatori (UNC), che parla apertamente di una scelta “fiscale più che ambientale”.

“Prevedere la stessa accisa per diesel e benzina significa voler far cassa, se non sarà allineata a un livello inferiore rispetto ai 672,90 euro per mille litri oggi previsti”, spiega Massimiliano Dona, presidente UNC.

Nel decreto dello scorso maggio, ricorda l’associazione, è chiaramente indicato che “le maggiori entrate derivanti dalle variazioni delle aliquote sono destinate all’incremento del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale”.

Il rischio speculazioni: “Servono sanzioni severe”

Un’altra criticità riguarda i possibili comportamenti speculativi dei distributori. Secondo Dona, durante il precedente riordino molti operatori non trasferirono ai consumatori la riduzione dell’accisa sulla benzina, vanificando di fatto la misura.

“All’epoca i ‘furbetti del Quartierino’ approfittarono del meccanismo: la benzina si ridusse solo di 0,1 centesimi, mentre il gasolio rincarò di 1,5. Presentammo un esposto all’Antitrust, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”, denuncia il presidente UNC.

Per questo le associazioni chiedono che nella nuova Manovra vengano previste sanzioni automatiche per chi non adeguerà correttamente i prezzi o speculerà sui ritocchi fiscali.

“Se il Governo vuole davvero allineare le accise, deve farlo a un livello più basso e introdurre controlli serrati. In caso contrario, ci sarà una stangata ancora maggiore per gli automobilisti, mentre lo Stato continuerà a incassare di più grazie all’Iva”, conclude Dona.

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