Accordo UE-Mercosur, ecco perché conviene ai consumatori ma potrebbe saltare secondo ADUC
Dopo 25 anni di trattative, l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) sembra essere in dirittura d’arrivo. Tuttavia, la sua entrata in vigore non è affatto scontata. In un comunicato stampa, il presidente di ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), Vincenzo Donvito Maxia, esprime un forte scetticismo, temendo che l’accordo possa fare la stessa fine del CETA con il Canada, ancora non ratificato da tutti i Paesi, Italia inclusa.
L’associazione analizza le due facce della medaglia, evidenziando i potenziali vantaggi e le forti opposizioni che, a suo avviso, ostacolano il raggiungimento di un’intesa definitiva.
I vantaggi: prezzi più bassi e nuovi mercati
Secondo ADUC, i benefici dell’accordo sarebbero duplici. Da un lato, i consumatori avrebbero accesso a prodotti sudamericani a prezzi molto più bassi grazie alla riduzione dei dazi. Una migliore organizzazione degli scambi favorirebbe, inoltre, una maggiore qualità e una più rapida disponibilità delle merci. Dall’altro lato, le aziende europee potrebbero contare su una maggiore apertura dei mercati sudamericani ai loro prodotti, incrementando l’export.
Coldiretti nel mirino: il “sovranismo corporativo”
La principale opposizione al trattato in Italia viene mossa da Coldiretti, che, secondo ADUC, agisce da “ministro di fatto dell’Agricoltura”. Le preoccupazioni sollevate dall’associazione dei consumatori riguardano i presunti pericoli sanitari di alcune produzioni sudamericane, che sarebbero meno sicure. ADUC ritiene che questa sia una motivazione di facciata. La vera ragione dell’opposizione, secondo l’associazione, sarebbe la volontà di difendere la propria corporazione dalla concorrenza, a scapito dei benefici che l’accordo porterebbe a tutti i consumatori.
La critica politica: un’Italia incoerente in un’Europa immobile
Oltre alle motivazioni di carattere corporativo, ADUC allarga la critica all’intero contesto politico-economico. L’associazione mette in discussione la volontà dell’Unione Europea di agire nei propri interessi, specialmente nei confronti delle politiche protezionistiche di Paesi come gli Stati Uniti.
Il presidente di ADUC Vincenzo Donvito Maxia critica inoltre la politica interna italiana, che, pur lamentandosi di burocrazia e immobilismo dell’Unione, contribuisce di fatto a queste lentezze. L’autore sottolinea l’incoerenza di un governo che, da un lato, si scaglia contro i meccanismi europei e, dall’altro, si piega alle prime richieste corporative, come quelle dei cortei di trattori, diventando esso stesso uno dei principali responsabili degli ostacoli al progresso.
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