Agrigento, capitale dell’Agroecologia Mediterranea: al via AEMED 2025
Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, ospita dal 9 al 12 giugno l’attesissimo 1° Congresso di Agroecologia del Mediterraneo (AEMED 2025). Organizzato congiuntamente da AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia), AIAF (Associazione Italiana di Agroforestazione) e il Coordinamento Agroecologia Sicilia, l’evento ha richiamato oltre 400 partecipanti da 28 Paesi e 4 continenti, a testimonianza dell’urgenza e dell’importanza dei temi trattati.
Un ponte tra Mediterraneo ed Europa per la transizione ecologica
L’evento gode del patrocinio di Agroecology Europe, un segno tangibile del dialogo e del legame tra le realtà agroecologiche del Mediterraneo e il più ampio contesto europeo, in vista dell’Agroecology Europe Forum che si terrà a Malmö a ottobre. L’AEMED 2025 si propone come piattaforma per la condivisione di ricerche scientifiche, esperienze pratiche sul campo e le attività dei movimenti, con l’obiettivo di discutere strategie concrete per il cambiamento dei sistemi agroalimentari globali.
Per AIDA e le associazioni aderenti – Lipu, Rete Semi Rurali e WWF Italia – questo congresso segna un punto di ripartenza fondamentale per la transizione ecologica dei nostri sistemi agroalimentari. L’agroecologia viene riconosciuta come un’energia vitale per il Green Deal Europeo, ribadendo l’attualità e l’urgenza dei suoi obiettivi.
Agroecologia: Contribuire alla Soluzione delle Crisi Globali
L’agricoltura, tramite l’agroecologia, ha un’opportunità unica di contribuire significativamente alla soluzione delle crisi ambientali globali, dal cambiamento climatico alla perdita di biodiversità, migliorando al contempo la vita di intere popolazioni. Questo è un obiettivo ambizioso, specialmente in un’area come il Mediterraneo, ferita da sfruttamento, conflitti e migrazioni forzate, oltre all’impatto crescente della crisi climatica.
“L’agroecologia affonda le sue radici nel rispetto dei diritti umani, perché non è solo un metodo di coltivazione, ma un percorso che rappresenta per tutti i popoli uno strumento per affermare la libertà e la propria sovranità alimentare, per contribuire al ripristino dell’ambiente e affermare la dignità del lavoro,” si legge nel comunicato stampa. Si evidenzia come l’uso di terra, acqua e cibo come armi, come si sta verificando a Gaza, sia socialmente e ambientalmente insostenibile.
Perchè un congresso sull’Agroecologia del Mediterraneo
I numeri del congresso sono davvero notevoli: 416 iscritti da 28 Paesi e oltre 250 pubblicazioni scientifiche ed esperienziali, a testimonianza della ricchezza e del dinamismo della ricerca e delle buone pratiche agroecologiche. Il programma prevede tre giorni di sessioni tematiche e poster (9, 10 e 12 giugno) che favoriranno il confronto tra scienziati, tecnici e agricoltori. L’11 giugno sarà dedicato a visite in aziende agricole del territorio, dove gli agricoltori mostreranno direttamente le loro pratiche agroecologiche e i risultati ottenuti.
Negli ultimi sei mesi, AIDA e le sue associazioni aderenti hanno promosso la “Carovana dell’Agroecologia“, con 17 eventi in 10 regioni italiane, per portare i temi del congresso nei territori e raccogliere le istanze e le proposte dal basso. Le voci di questi protagonisti saranno portate nel Congresso di Agrigento con un evento specifico il 10 giugno.
È possibile seguire gli sviluppi del congresso sui canali social di AIDA e del Coordinamento Agroecologia Sicilia, oltre che sul sito ufficiale dell’evento: https://www.coordinamentoagroecologia.org/aemed2025/.
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