Indagine Confeuro/Istituto Piepoli: i giovani italiani credono nel futuro dell’agricoltura
Nel mese di settembre, l’Istituto Piepoli ha realizzato per Confeuro – la Confederazione Agricoltori Europei presieduta da Andrea Tiso – un’indagine dedicata ai giovani italiani tra i 18 e i 35 anni. L’obiettivo era comprendere il loro rapporto con l’alimentazione, l’agricoltura e il cibo artificiale. Il campione, composto da 500 giovani rappresentativi per genere, età, area geografica e dimensione del comune di residenza, offre uno spaccato significativo del pensiero delle nuove generazioni.
I risultati dell’indagine, presentati ieri al Momec di Roma alla presenza di istituzioni e rappresentanti del settore primario, mostrano un dato chiaro: i giovani italiani sono tutt’altro che disinteressati ai temi legati al cibo e all’ambiente.
Giovani consapevoli
Dallo studio emerge che 9 giovani su 10 dichiarano di fare la spesa personalmente o, in ogni caso, di prestare attenzione a ciò che mangiano. Il 79% si interessa alla provenienza del cibo e uno su quattro considera l’origine un elemento determinante al momento dell’acquisto, con una maggiore attenzione tra i maschi e gli over 25.
L’89% dei giovani under 35 si dice disposto a spendere di più se il prodotto è di qualità, segno di una cultura alimentare matura e consapevole.
Cibo artificiale e novel food
Il tema del cibo artificiale divide i giovani italiani. Quattro su dieci affermano che non consumerebbero mai alimenti a base di farina di insetti, con una maggiore resistenza tra le donne (48%). Tuttavia, il 34% considera queste alternative una necessità per salvare il pianeta, mentre il 24% le interpreta come un’innovazione interessante.
Anche la carne prodotta in laboratorio o stampata in 3D suscita opinioni simili. Solo il 7% pensa che in futuro il cibo artificiale sostituirà completamente quello naturale, mentre il 55% prevede una coesistenza parziale.
Nel Sud e nelle Isole, la percezione positiva cresce: molti giovani vedono nel cibo artificiale una possibile risposta ai problemi climatici che minacciano la produttività agricola. Le principali motivazioni di consumo restano la curiosità e la voglia di innovazione (34%), mentre solo il 12% è attratto da un eventuale prezzo più basso. Un giovane su tre, però, resta contrario a questi alimenti.
Agricoltura e allevamento
Per la metà dei giovani italiani, senza agricoltura e allevamento non ci sarebbe vita sulla Terra. Il 34% riconosce in queste attività un ruolo di cura del territorio e l’84% le considera fondamentali per il benessere delle persone.
Il 77% definisce agricoltori e allevatori “custodi del territorio” e ritiene che i contributi economici a loro favore siano necessari per salvaguardare il patrimonio alimentare del Paese. Inoltre, il 77% degli under 35 immagina un futuro agricolo tecnologico e innovativo, in cui la sostenibilità si sposa con la modernità.
Nuove generazioni e agricoltura
Il 15% dei giovani afferma che, se avesse gli strumenti e le competenze, sceglierebbe senza esitazione la carriera agricola. Questa percentuale cresce tra gli over 25 e tra i residenti del Sud e delle Isole. Un ulteriore 40% non esclude la possibilità di lavorare in agricoltura o allevamento, segno di un rinnovato rispetto verso queste professioni.
Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, commenta i dati sottolineando come i giovani italiani mostrino una spiccata sensibilità culturale e una visione ampia del rapporto tra uomo, natura e cibo. Secondo Tiso, questi risultati rappresentano un segnale di fiducia nel futuro dell’agricoltura italiana e indicano la necessità di investire in formazione, accesso alla terra e politiche di incentivo.
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