Agricoltura: Confeuro chiede sostegno a Pmi e giovani contro caro terra
L’agricoltura italiana rischia di diventare sempre più un affare per grandi gruppi e investitori benestanti, lasciando indietro le piccole e medie imprese agricole e i giovani che desiderano investire nella terra. A lanciare l’allarme è Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. Secondo Tiso, il costo medio attuale di un ettaro di terreno agricolo è di circa 22.000 euro, un livello che pone una barriera quasi insormontabile per tanti giovani agricoltori e per le imprese familiari, ancora fondamentali per la sostenibilità e la qualità della produzione agricola italiana.
La difficoltà di accesso al credito, che penalizza i produttori più piccoli, si somma al caro terreno, riducendo la possibilità di ingresso nel settore per nuovi operatori. Confeuro ribadisce così la necessità di una agricoltura agroecologica, basata sulla coltivazione familiare e valori etici, con forte cura della terra e centralità delle persone.
Tra le proposte di Confeuro vi è il potenziamento della Banca delle Terre Agricole di ISMEA, che può rappresentare un valido strumento per facilitare l’accesso alla terra a giovani e microimprese.
“No a un’agricoltura dominata da multinazionali e restrizioni alla proprietà fondiaria,” afferma Tiso. La terra è un bene comune da preservare e rendere accessibile a chi la lavora con passione e rispetto. Solo tutelando le piccole e medie aziende agricole – conclude il presidente – si potrà garantire una produzione alimentare di qualità e salvaguardare l’identità rurale italiana.
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