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Allarme Ostreopsis Ovata: l’alga tossica che minaccia le spiagge italiane

Alga tossica Ostreopsis Ovata

Allarme Ostreopsis Ovata: l’alga tossica che minaccia le spiagge italiane

L’Ostreopsis ovata, comunemente nota come alga tossica, rappresenta una crescente preoccupazione per i litorali italiani. Presente in Italia fin dagli anni ’90, la sua proliferazione è ora più precoce e prolungata a causa del riscaldamento dei mari e delle temperature in aumento, portando a nuovi divieti di balneazione e rischi per la salute.

Ostreopsis Ovata: un’alga piccola e insidiosa

Arrivata nel Mediterraneo probabilmente tramite l’acqua di zavorra delle navi, l’Ostreopsis ovata è stata rilevata per la prima volta lungo le coste laziali nel 1989. In trent’anni, ha colonizzato quasi tutte le regioni costiere italiane (almeno 13), rendendo il monitoraggio Arpa un’attività fondamentale dal 2007, soprattutto dopo casi gravi in Liguria con centinaia di ricoveri.

Quest’alga è estremamente piccola e si sviluppa principalmente sui fondali con scarso idrodinamismo, come le acque poco profonde. A occhio nudo è quasi impossibile identificarla. Quando si verificano mareggiate o altre dinamiche marine, l’Ostreopsis ovata può risalire in superficie, formando patine sui substrati e dando origine a fenomeni di “aerosol marino”. In pratica, le tossine rilasciate dall’alga possono essere inalate.

Sintomi e rischi per la salute

L’esposizione all’alga tossica può causare una serie di problemi di salute, che possono persistere per diverse ore. Tra i sintomi più comuni si riscontrano:

  • Patologie respiratorie
  • Febbre
  • Nausea
  • Laringite
  • Congiuntivite

Maddalena De Virgilio, ricercatrice del CNR di Bioscienze e Biorisorse di Bari, conferma di aver sperimentato in prima persona alcuni di questi sintomi durante il campionamento delle acque in Puglia, una delle regioni più colpite.

Monitoraggio e previsioni: l’impegno della ricerca contro l’alga tossica

Le Arpa regionali effettuano controlli costanti. Sebbene le concentrazioni siano spesso al di sotto dei livelli di allerta, come nelle aree monitorate da Bisceglie a Molfetta, Bari e Santo Spirito, la proliferazione precoce dell’alga quest’anno è un segnale importante.

Recentemente, segnali di allerta (concentrazioni tra 10.000 e 30.000 cellule/litro) sono scattati nel mare di Genova, in Puglia e in Sicilia. A inizio estate, anche Civitavecchia ha registrato divieti di balneazione a causa dell’Ostreopsis ovata. La ricercatrice De Virgilio sottolinea come i rilevamenti in autunno, come accaduto in Liguria, indichino una possibile estensione del problema nel tempo.

Per supportare il monitoraggio e la previsione delle fioriture, la ricercatrice Maddalena De Virgilio ha sviluppato Alga Sentinel, un software basato sulla citizen science. Attualmente operativo in alcune aree della Puglia, Alga Sentinel utilizza indicatori come la temperatura dell’aria e dell’acqua, aggiungendo un parametro sperimentale: il punto di rugiada.

Questo strumento, basato su correlazioni tra dati storici (2010-2024) e indicatori attuali, permette di prevedere la proliferazione e le possibili concentrazioni di cellule per litro, con un’affidabilità che le prime prove stimano al 94%. L’obiettivo è estendere l’uso di Alga Sentinel a tutte le regioni italiane.

Consigli per i bagnanti e prospettive future

Con l’aumento delle temperature e le fioriture anticipate, è fondamentale consultare sempre i bollettini e gli avvisi pubblici delle Arpa locali prima di recarsi in spiaggia. L’Ostreopsis ovata può avere un impatto significativo sui bagnanti. Talvolta, nuotando, è possibile riconoscere l’alga come un piccolo strato marrone che risale in superficie.

La letteratura scientifica correla la proliferazione dell’Ostreopsis ovata alla crisi climatica, suggerendo possibili impatti negativi anche sugli ecosistemi marini, come la Posidonia oceanica e i ricci di mare.

Cosa fare per la sicurezza in mare:

  • Informarsi preventivamente sullo stato di allerta delle acque.
  • Evitare il bagno in zone con alte concentrazioni di alga, specialmente dopo le mareggiate.
  • Prestare attenzione se si notano strati marroni in superficie.

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