C’è un allarme Chikungunya in Italia? Sintomi, trasmissione, focolai e cura
L’Italia affronta un nuovo allarme sanitario per la Chikungunya, malattia trasmessa dalla zanzara tigre. Sintomi dolorosi, prime segnalazioni di focolai localissimi e misure preventive urgenti: ecco cosa sapere.
Che cos’è la Chikungunya?
La Chikungunya è un’infezione virale acuta causata dal Chikungunya virus (CHIKV), della famiglia degli Alphavirus (Togaviridae). Identificata per la prima volta in Tanzania nel 1952, il nome deriva dalla lingua kimakonde e significa “ciò che piega”, in riferimento alla postura piegata dei pazienti per il dolore articolare.
Come si trasmette?
La trasmissione avviene tramite la puntura di zanzare infette dei generi Aedes aegypti e Aedes albopictus (zanzara tigre), attive soprattutto nelle ore diurne. In Italia, focolai autoctoni si sono verificati nel 2007 (Castiglione di Ravenna) e nel 2017 (Anzio, Latina, Roma), veicolati dalla zanzara tigre.
Secondo fonti 2025, nuovi focolai sono stati segnalati in Emilia-Romagna, in particolare nei comuni di Castel San Giovanni e Bentivoglio.
Sintomi principali
I sintomi insorgono generalmente tra 2 e 12 giorni dopo la puntura (media: 4–8 giorni). I più comuni includono:
- Febbre alta improvvisa (spesso >39 °C)
- Dolori articolari intensi e debilitanti (polsi, caviglie, mani)
- Mialgie, mal di testa, affaticamento, nausea, eruzioni cutanee pruriginose.
La fase acuta dura circa 7–10 giorni, ma i dolori articolari possono persistere per settimane o mesi. In casi rari, specialmente in soggetti fragili (anziani, neonati, cronici), si osservano complicanze cardiache, neurologiche o oculari.
Focolai in Italia e rischi
Uno studio recente dell’ISS e della Fondazione Bruno Kessler evidenzia che zone urbane e costiere – compresi sobborghi delle grandi città – sono a rischio per nuovi focolai di Chikungunya e Dengue. Tra il 2006 e il 2023 si sono verificati 142 casi autoctoni registrati, molti proposti da viaggiatori infetti rientrati in Italia.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa su sintomi e analisi del sangue (RT-PCR, test sierologici ELISA). Non esiste una cura antivirale specifica: il trattamento è sintomatico:
- Paracetamolo per febbre e dolori (FANS sconsigliati finché non si esclude Dengue)
- Riposo e idratazione
- Gestione del dolore articolare e attesa dell’immunità naturale.
Vaccini e prevenzione
Al momento, in Europa non ci sono vaccini approvati per la Chikungunya, sebbene la FDA americana abbia autorizzato il vaccino Ixchiq nel 2023.
La prevenzione resta essenziale e si basa su:
- Eliminazione dei ristagni d’acqua (dove si riproduce la zanzara)
- Utilizzo di repellenti (DEET, icaridina), zanzariere, abiti coprenti
- Disinfestazione e gestione ambientale per ridurre le popolazioni di zanzare
Non solo Chikungunya: cresce l’allarme West Nile Virus in Italia
Oltre alla diffusione della Chikungunya, in Italia si registra un aumento dei casi di West Nile Virus, un’altra malattia trasmessa dalle zanzare. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i focolai si concentrano soprattutto nelle regioni del Nord, in particolare lungo la Pianura Padana, dove il clima caldo-umido favorisce la proliferazione del Culex pipiens, la zanzara comune che veicola il virus.
Il West Nile Virus può essere asintomatico o manifestarsi con sintomi simili a un’influenza (febbre, mal di testa, nausea, dolori muscolari). Nei casi più gravi, soprattutto in anziani e persone immunodepresse, può evolvere in forme neurologiche come meningite ed encefalite.
La prevenzione rimane la stessa indicata per la Chikungunya: proteggersi dalle punture di zanzara con repellenti, indossare abiti chiari e coprenti, usare zanzariere e ridurre i ristagni d’acqua vicino alle abitazioni.
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