Alluvioni nel centro-nord, Greenpeace: Governo agisca affinché aziende fossili paghino il conto
Greenpeace Italia ha espresso profonda vicinanza alle comunità del Friuli-Venezia Giulia e di altre regioni colpite dalle alluvioni delle ultime ore, manifestando preoccupazione per le persone ancora disperse. Le condizioni estreme registrate in diverse aree ricordano quanto i fenomeni meteorologici intensi stiano aumentando in frequenza e severità.

Eventi estremi sempre più intensi
Secondo l’organizzazione ambientalista, le piogge eccezionali, gli allagamenti e le frane che stanno interessando il centro-nord rappresentano l’ennesima conferma di un clima ormai destabilizzato. In alcune zone, in appena 12 ore è caduta la quantità di pioggia normalmente registrata in due mesi, un segnale evidente della trasformazione in atto.
Greenpeace sottolinea che la crisi climatica ha costi umani, sociali ed economici molto elevati, costi che ricadono direttamente sulle comunità e sulla spesa pubblica. L’Indice di Rischio Climatico (CRI) mostra che tra il 1995 e il 2024 nel mondo si sono verificati oltre 9.700 eventi meteorologici estremi, con più di 830.000 vittime e oltre 4.500 miliardi di dollari di danni diretti, dati che confermano come la crisi climatica non sia un rischio futuro, ma una realtà già presente.
COP30 e sicurezza delle persone
Nelle stesse ore in cui l’Italia affronta gli effetti devastanti delle alluvioni, alla COP30 di Belém si discute della necessità di accelerare l’uscita dai combustibili fossili e di proteggere gli ecosistemi. Decisioni che, ricorda Greenpeace, hanno un impatto diretto sulla sicurezza delle persone e sulla capacità dei territori di resistere agli eventi estremi.
Secondo l’organizzazione, non è più possibile adottare mezze misure. La transizione energetica e la salvaguardia del territorio devono essere considerate un dovere verso le comunità che oggi rischiano la vita. I dati scientifici non lasciano spazio a dubbi: i governi devono smettere di proteggere le industrie dei combustibili fossili, principali responsabili della crisi climatica, e farle contribuire ai costi dei danni che stanno generando.
L’urgenza di agire: un appello alla responsabilità politica
Greenpeace Italia ribadisce che quanto sta accadendo nel nostro Paese conferma la necessità di un’azione immediata e concreta. Proteggere le persone significa accelerare la transizione energetica, rafforzare le politiche di adattamento, investire nella prevenzione e riconoscere il ruolo delle aziende fossili nel perpetuare la crisi climatica. La frequenza crescente di eventi estremi rende evidente che rimandare le decisioni non è più possibile. È il momento di mettere al centro la sicurezza delle comunità e la tutela degli ecosistemi, assumendo scelte coraggiose e responsabili.
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