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Approvato il Decreto Terra dei Fuochi: pene più severe contro i crimini ambientali

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Approvato il Decreto Terra dei Fuochi: pene più severe contro i crimini ambientali

L’approvazione definitiva del Decreto Terra dei Fuochi rappresenta una svolta importante nella lotta al traffico illecito di rifiuti. Il provvedimento introduce pene più severe per contrastare le attività criminali legate allo smaltimento illegale, rispondendo alle richieste di associazioni ambientaliste come Legambiente. Un’azione necessaria, alla luce dei dati allarmanti sull’illegalità ambientale emersi dal Rapporto Ecomafia.

Le nuove sanzioni: cosa prevede il decreto

Il decreto rafforza il sistema sanzionatorio contro l’abbandono dei rifiuti, le discariche abusive e le spedizioni illegali. Legambiente, intervenuta durante l’iter legislativo in Commissione Giustizia al Senato, ha svolto un ruolo attivo per scongiurare tentativi di ridurre l’efficacia delle nuove norme. Il presidente Stefano Ciafani ha espresso soddisfazione per l’approvazione, sottolineando l’importanza della riforma per garantire giustizia ambientale.

Le risorse stanziate non bastano: l’appello di Legambiente

Nonostante l’avanzamento normativo, resta irrisolto il nodo delle risorse economiche per le bonifiche. Per il 2025 sono stati previsti 15 milioni di euro da destinare agli interventi nei siti contaminati, gestiti dal commissario unico Vadalà. Una cifra che copre solo la metà del fabbisogno necessario per la rimozione delle oltre 30mila tonnellate di rifiuti abbandonati nella Terra dei Fuochi.

La richiesta al Governo: più fondi per una vera ecogiustizia

Legambiente lancia un appello al Governo e al Parlamento affinché si proceda con una pianificazione adeguata e con lo stanziamento delle risorse mancanti. L’obiettivo è restituire dignità ai territori campani colpiti da anni di disastri ambientali e criminalità organizzata. Solo attraverso un intervento concreto e strutturato sarà possibile garantire ecogiustizia e un futuro sostenibile a queste aree.

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