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Progetto innovativo tra Sapienza e Berkeley per affrontare la crisi idrica globale

Progetto innovativo tra Sapienza e Berkeley per affrontare la crisi idrica globale

Un importante riconoscimento europeo premia la collaborazione scientifica tra l’Università La Sapienza di Roma e l’Università di Berkeley in California. Il progetto AQUAFRAME, che coinvolge la docente di Chimica fisica Paola D’Angelo e il premio Nobel per la Chimica 2025 Omar Yaghi, ha ottenuto un finanziamento Marie Skłodowska-Curie Actions da 420.000 euro.

Il grant permetterà a un giovane ricercatore della Sapienza di proseguire le attività di ricerca per due anni nel laboratorio di Yaghi a Berkeley, centro di eccellenza mondiale nello studio dei materiali porosi avanzati.

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Catturare acqua dall’aria

Il cuore del progetto AQUAFRAME è lo sviluppo di materiali innovativi per la cattura distribuita dell’acqua atmosferica. L’obiettivo è contribuire a risolvere la crescente emergenza idrica globale, attraverso una tecnologia pulita e sostenibile, applicabile anche in contesti aridi.

La strategia si basa sull’uso dei MOF (Metal-Organic Frameworks), materiali cristallini estremamente porosi composti da atomi metallici connessi tramite molecole organiche. Questi materiali possono assorbire molecole d’acqua dall’aria e rilasciarle in modo controllato, agendo come vere e proprie “spugne intelligenti”.

Il valore aggiunto del progetto

Nonostante i MOF abbiano già dimostrato ottime potenzialità nella raccolta d’acqua dall’atmosfera, i sistemi esistenti mostrano ancora limiti significativi: tra questi, un consumo energetico elevato e una bassa efficienza in climi non ottimali, come quelli secchi o tropicali.

AQUAFRAME punta a superare queste criticità sviluppando nuovi materiali MOF ottimizzati attraverso l’impiego di tecnologie avanzate di caratterizzazione molecolare e di intelligenza artificiale. In particolare, saranno utilizzati acceleratori di particelle (sincrotroni) per osservare come il disordine strutturale dei materiali influenzi la loro capacità di assorbire acqua, aprendo la strada a prestazioni mai raggiunte finora.

Un progetto a cavallo tra Europa e Stati Uniti

La dimensione internazionale e strategica di AQUAFRAME è stata sottolineata anche dalla Rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, che ha dichiarato:

“È motivo di grande soddisfazione che una nostra ricercatrice sia parte del team guidato dal professor Yaghi, in un progetto di altissimo valore scientifico che affronta in modo concreto una delle sfide più urgenti per il futuro del pianeta. L’eccellenza della ricerca Sapienza si conferma nella qualità, nell’impatto e nella dimensione internazionale della sua produzione scientifica”.

Omar Yaghi e il contributo della ricerca italiana

Il coinvolgimento diretto del professor Omar Yaghi, recentemente insignito del Premio Nobel per la Chimica 2025 per i suoi studi pionieristici proprio sui MOF, conferisce al progetto un altissimo profilo scientifico. La collaborazione con la docente Paola D’Angelo rafforza il ruolo della ricerca italiana nel panorama internazionale, valorizzando le competenze sviluppate all’interno dell’Ateneo romano.

Prospettive future

Se i risultati attesi verranno confermati, AQUAFRAME potrebbe contribuire alla realizzazione di dispositivi efficienti per la raccolta di acqua potabile anche in aree desertiche, dove altre fonti non sono disponibili. Il progetto rappresenta dunque una tappa cruciale nella transizione verso tecnologie sostenibili per l’approvvigionamento idrico, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

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