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Arbovirosi in aumento in Italia: Dengue, Chikungunya e Zika sotto osservazione

Arbovirosi in aumento in Italia: Dengue, Chikungunya e Zika sotto osservazione

Dal 1° gennaio al 30 giugno 2025, in Italia sono stati registrati 68 casi di Dengue, 22 di Chikungunya e 4 di Zika virus, tutti associati a viaggi internazionali. In crescita anche le arbovirosi autoctone: 12 casi di TBE (encefalite da zecche) e 5 di Toscana virus, tutti senza decessi.

Sporadico, ma presente, un caso confermato di West Nile virus, mentre si segnala la prima circolazione del virus in pool di zanzare nelle province di Oristano e Venezia, con attivazione delle misure di controllo trasfusionale.

Il rischio di reintroduzione in Italia

Il ritorno massiccio dei viaggi internazionali, unito alla diffusione della zanzara tigre (Aedes albopictus), ha aumentato la probabilità di focolai autoctoni anche in Europa. L’Italia resta esposta, soprattutto in estate, alle infezioni trasmesse da vettori. Per ora, tutti i casi confermati sono stati importati.

L’approccio One Health

“Le arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie rilevanti per la salute pubblica – afferma Anna Teresa Palamara dell’ISS – e richiedono un vero approccio One Health, che integri medicina umana, veterinaria e ambientale.”

Questa strategia è sempre più centrale nella prevenzione, specie in un contesto globale di mutamenti climatici, incremento di viaggi e urbanizzazione.

Arbovirosi nel mondo: dati ECDC

Secondo l’ECDC, i casi globali di Dengue hanno superato i 3 milioni nel 2025, con oltre 1.400 decessi, localizzati soprattutto in Sud America, Asia e Oceania.

I casi di Chikungunya sono circa 220.000, con una concentrazione in Brasile e India.

In Europa si segnalano otto casi autoctoni di Chikungunya in Francia, mentre in Spagna è stato riportato un raro caso autoctono di febbre emorragica Crimea-Congo, trasmessa da zecche.

Come proteggersi dalle zanzare e dagli altri vettori

Durante la stagione calda, è essenziale ridurre l’esposizione ai vettori. Le principali misure preventive includono:

Indossare abiti lunghi e chiari, soprattutto all’alba e al tramonto

Usare repellenti per insetti

Installare zanzariere e utilizzare ambienti climatizzati

Eliminare i ristagni d’acqua (vasi, secchi, tombini, sottovasi)

Trattare le aree esterne con larvicidi specifici

Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per animali e svuotare le piscinette inutilizzate

I consigli per chi viaggia in aree a rischio

Prima della partenza:

Consultare il sito del Ministero della Salute o dell’ISS per verificare la presenza di arbovirosi nella destinazione

Valutare eventuali vaccinazioni raccomandate (es. per encefalite da zecche)

Chiedere consiglio al medico curante, soprattutto se si appartiene a categorie fragili

Al ritorno:

Monitorare l’insorgenza di febbre, dolori articolari o rash cutanei

Informare il medico del viaggio e di eventuali punture d’insetti

Segnalare sintomi sospetti tempestivamente, anche se lievi

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