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Atlanti ornitologici: una nuova metodologia migliora lo studio degli uccelli in città

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Atlanti ornitologici: una nuova metodologia migliora lo studio degli uccelli in città

A quasi quarant’anni dall’avvio delle prime ricerche sull’avifauna urbana e a trent’anni dalla pubblicazione delle linee guida nazionali, è ora disponibile una nuova metodologia per la realizzazione degli atlanti ornitologici urbani, pensata per migliorare la conoscenza, la gestione e la conservazione degli uccelli che vivono nelle città.

Il nuovo standard metodologico è stato pubblicato sulla rivista scientifica Ecologia Urbana (volume 37, 2025) e rappresenta un passaggio chiave per l’evoluzione degli studi sulla biodiversità urbana.

Italia leader negli studi di ornitologia urbana

A firmare il documento sono Marco Dinetti (Lipu), Maurizio Fraissinet (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), Pietro Giovacchini (Università di Siena) e Anna Mosconi (Museo civico di storia naturale di Cremona). Gli autori sottolineano come l’Italia si confermi il Paese leader a livello internazionale negli studi sull’avifauna urbana.

Ad oggi sono stati infatti realizzati 72 progetti di atlanti ornitologici urbani, che riguardano 47 città italiane, di cui 34 capoluoghi di provincia. Un patrimonio di dati e conoscenze senza eguali nel panorama internazionale, frutto di un percorso di ricerca avviato negli anni Ottanta.

Dalle prime linee guida alla nuova metodologia

L’esigenza di aggiornare gli standard metodologici – pubblicati per la prima volta nel 1995 sulla Rivista Italiana di Ornitologia – è emersa nel corso del workshop nazionale “Atlanti ornitologici urbani italiani”, svoltosi a Cremona il 29 e 30 novembre 2024.

Da quel confronto è nata la nuova metodologia, elaborata grazie al contributo di numerosi esperti e coordinatori di atlanti urbani provenienti da diverse regioni italiane. Un lavoro corale che tiene conto della grande varietà di contesti urbani presenti nel nostro Paese.

Citizen science e gestione della biodiversità urbana

“Questa tipologia di indagine della biodiversità urbana – spiegano gli autori – oltre a garantire una solida base conoscitiva del territorio, permette il coinvolgimento diretto dei cittadini in un’ottica di citizen science”.

I dati raccolti attraverso gli atlanti ornitologici urbani risultano fondamentali per:

  • la gestione del verde urbano;
  • le strategie di intervento sulle specie considerate “problematiche” o opportuniste, come piccioni e gabbiani reali;
  • il monitoraggio del consumo di suolo.

Non a caso, gli atlanti ornitologici urbani sono inclusi tra gli indicatori utilizzati da ISPRA nei Rapporti sulla qualità dell’ambiente urbano.

Un contributo alla Nature Restoration Law

La nuova metodologia intende inoltre fornire un contributo concreto all’attuazione del Regolamento europeo 2024/1991, noto come Nature Restoration Law, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi di ripristino degli ecosistemi urbani. Su questo fronte è attualmente in fase di elaborazione il Piano nazionale di ripristino, al quale le nuove linee guida potranno offrire un importante supporto scientifico.

Linee guida disponibili online

La rivista Ecologia Urbana, che ospita le nuove Linee guida sugli atlanti ornitologici urbani, è scaricabile gratuitamente online, favorendo così la massima diffusione del nuovo standard tra ricercatori, amministrazioni pubbliche e associazioni ambientaliste.

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