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Berlino, tuffi nel fiume Sprea contro il divieto di balneazione in vigore da 100 anni

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Berlino, tuffi nel fiume Sprea contro il divieto di balneazione in vigore da 100 anni

Diverse centinaia di persone sono scese in strada a Berlino, chiedendo la revoca di un divieto in vigore da cento anni: quello di nuotare nel fiume Sprea. Con un gesto simbolico, alcuni manifestanti si sono tuffati in acqua, sfidando la legislazione che nel 1925 vietò la balneazione per motivi igienici. La protesta punta a superare una norma ritenuta ormai anacronistica, alla luce dei presunti miglioramenti nella qualità delle acque del fiume.

Il progetto “FlussBadBerlin” e i dati sulla qualità dell’acqua

La mobilitazione è sostenuta in particolare dall’associazione FlussBadBerlin, che da anni conduce rilevamenti per dimostrare che la qualità dell’acqua del fiume Sprea è migliore di quanto si pensi. Il progetto, nato alla fine degli anni Novanta, propone di rendere nuovamente balneabile uno dei bracci del canale che circonda l’Isola dei Musei, una delle aree più iconiche della capitale tedesca. Gli attivisti ritengono che sia arrivato il momento di restituire il fiume alla città e ai suoi abitanti.

Lo scetticismo delle autorità di Berlino

Nonostante le pressioni e le analisi, le autorità di Berlino mantengono un atteggiamento di cautela e scetticismo. Il principale timore riguarda la qualità dell’acqua, che non offrirebbe ancora certezze sufficienti per garantire la sicurezza dei bagnanti. Un altro fattore cruciale è che il fiume Sprea fa ancora parte della rete di comunicazione fluviale della città, con un traffico di imbarcazioni che renderebbe la balneazione un’attività rischiosa. Il dibattito tra la volontà dei cittadini e la prudenza istituzionale rimane dunque aperto, in attesa di una soluzione definitiva.

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