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Bilancio UE 2028–2034, Lipu: natura e clima ai margini

ecosistemi naturali

Bilancio UE 2028–2034, Lipu: natura e clima ai margini

La proposta della Commissione europea per il prossimo bilancio 2028–2034 rischia di trasformarsi in un duro colpo per la biodiversità e per l’azione climatica. A lanciare l’allarme è Lipu-BirdLife Italia, che ha definito il nuovo quadro finanziario pluriennale dell’UE “molto deludente” per l’ambiente e per i cittadini europei.

Secondo l’associazione, la bozza attualmente sul tavolo penalizza fortemente le priorità ambientali, proprio in un momento in cui la crisi climatica e la perdita di biodiversità richiederebbero investimenti strutturali e coraggiosi.

Nessun bilancio dedicato alla natura

Il primo e più grave problema evidenziato dalla Lipu riguarda l’assenza di un budget dedicato alla conservazione e al ripristino della natura. Un dato paradossale se si considera che l’ultima revisione delle politiche ambientali europee ha già evidenziato un deficit di finanziamento crescente, che rischia di compromettere l’intera strategia green dell’Unione.

Senza risorse dedicate, spiegano gli esperti, diventerà impossibile raggiungere gli obiettivi sul ripristino degli ecosistemi, sulla resilienza ai cambiamenti climatici e sulla salvaguardia della biodiversità, con conseguenze anche economiche e sociali a lungo termine.

Più libertà agli Stati, meno coerenza per l’ambiente

Il secondo elemento critico è la maggiore flessibilità concessa agli Stati membri nella gestione dei fondi, un’impostazione che secondo la Lipu potrebbe trasformarsi in una corsa al profitto di breve periodo. Il rischio è che gli interessi nazionali prevalgano su una visione comune e sostenibile, generando ulteriori disuguaglianze e riducendo l’efficacia delle politiche ambientali a livello europeo.

Lo smantellamento del programma LIFE

A preoccupare ancora di più è lo smantellamento del programma LIFE, l’unico strumento europeo esclusivamente dedicato alla biodiversità. Questo programma ha rappresentato per decenni un pilastro della conservazione ambientale, favorendo la realizzazione di progetti locali e transnazionali ad alto impatto, con la partecipazione di autorità locali, agricoltori, imprese e cittadini.

Cancellarlo o ridimensionarlo, secondo la Lipu, equivarrebbe a disperdere anni di esperienza, risultati e cooperazione europea, proprio mentre gli ecosistemi necessitano di azioni concrete e tempestive.

La natura scompare dalle priorità

“La proposta di bilancio a lungo termine dell’Unione europea – ha dichiarato Claudio Celada, direttore dell’Area Conservazione della Lipu – non offre una via chiara per affrontare la crisi climatica e naturale. E, fatto ancora più grave, la biodiversità viene completamente esclusa come voce specifica, senza finanziamenti dedicati né obiettivi chiari”.

Celada denuncia anche la frammentazione delle risorse: “La natura è dispersa tra priorità generiche come la competitività industriale, quando invece dovremmo riconoscere il ruolo chiave degli ecosistemi sani per l’economia, l’alimentazione e la sicurezza climatica”.

Un passo indietro che preoccupa le associazioni ambientali

Le parole della Lipu si uniscono al coro di preoccupazioni già sollevate da molte associazioni ambientaliste europee, che vedono nel progetto di bilancio 2028–2034 un pericoloso passo indietro rispetto agli impegni assunti con il Green Deal e la Strategia sulla biodiversità.

In un’epoca di crisi climatica crescente, gli ambientalisti chiedono un bilancio coraggioso, capace di investire sulla transizione ecologica, sul ripristino degli habitat e sulla protezione delle specie. Senza risorse, avvertono, nessuna strategia potrà diventare realtà.

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