Biodiversità africana in crisi: un terzo dell’energia naturale persa a causa del declino dei grandi mammiferi
Ogni ecosistema terrestre possiede una propria energia naturale che sostiene funzioni vitali come il ciclo dei nutrienti e la dispersione dei semi. Un nuovo studio condotto dall’Università di Oxford in collaborazione con la Sapienza di Roma ha quantificato per la prima volta la perdita di questa energia naturale nella fauna africana, mostrando quanto il declino dei grandi mammiferi stia compromettendo il funzionamento degli ecosistemi.
Declino dei grandi mammiferi e impatto sugli ecosistemi
Rispetto all’epoca precoloniale, l’energia naturale complessiva del continente africano è diminuita di oltre un terzo. Specie iconiche come elefanti, rinoceronti e leoni, veri ingegneri ecologici, sono diminuite drasticamente, e il loro ruolo non può essere sostituito da animali più piccoli o dal bestiame. La perdita non è stata uniforme: i gruppi funzionali che sostengono processi essenziali come la dispersione dei semi, l’impollinazione e il modellamento della vegetazione sono stati particolarmente colpiti.
Analisi su larga scala della fauna africana
I ricercatori hanno analizzato oltre 3.000 specie di uccelli e mammiferi distribuite su 317.000 paesaggi africani, dalle foreste alle savane fino ai deserti. Combinando sei grandi set di dati ecologici, incluso un nuovo Indice di Integrità della Biodiversità per l’Africa, lo studio ha mappato la distribuzione e il flusso energetico delle specie, rivelando che mentre i grandi mammiferi hanno subito i cali più gravi, specie più piccole come roditori e uccelli canori dominano oggi i flussi energetici residui.
Approccio energetico per il restauro ecologico
Oltre a diagnosticare il declino delle comunità animali, lo studio propone un approccio innovativo basato sull’energia per guidare progetti di restauro. La mappatura dei flussi energetici consente di quantificare l’integrità dei gruppi di specie che svolgono funzioni ecosistemiche cruciali, aiutando a definire le priorità di intervento senza dipendere esclusivamente dalla presenza di specie specifiche.
Implicazioni globali per la biodiversità
Questa prospettiva energetica potrebbe cambiare il modo in cui scienziati e decisori politici valutano la perdita di biodiversità in tutto il mondo. Il destino delle singole specie è strettamente collegato al funzionamento e alla stabilità degli ecosistemi, e la conservazione dei grandi mammiferi appare sempre più fondamentale per il mantenimento della salute del pianeta.
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