Il mare più bello 2025: ecco dove la Blue Economy è già realtà
La Blue Economy in Italia continua a crescere: secondo i dati di Legambiente, vale 47 miliardi di euro l’anno e coinvolge oltre un milione di lavoratori. Un settore in forte espansione che abbraccia turismo costiero, pesca sostenibile, tutela ambientale e innovazione. Cuore pulsante del comparto è il Mar Mediterraneo, uno degli hotspot di biodiversità più importanti al mondo, con oltre 17.000 specie.
Durante il Forum Blue Economy 2025 a Roma, Legambiente e Touring Club Italiano hanno premiato le 30 località balneari a cinque vele (20 marine e 10 lacustri), inserite nella guida “Il Mare più bello 2025”. Le realtà premiate sono esempi concreti di turismo sostenibile, tutela della biodiversità e valorizzazione del territorio.
Top 5 località marine a cinque vele 2025
Domus De Maria (SU) – Sardegna
Pollica (SA) – Campania
Nardò (LE) – Puglia
Baunei (NU) – Sardegna
San Giovanni a Piro (SA) – Campania
La Sardegna guida la classifica regionale con 6 località premiate, seguita da Puglia (5) e Campania (3).
I “Comuni Amici delle Tartarughe
Il numero di “Comuni Amici delle Tartarughe” è passato da 33 nel 2024 a 103 nel 2025. Questi comuni, firmatari del protocollo Life Turtlenest, si distinguono per azioni virtuose come: Pulizia manuale delle spiagge, Riduzione dell’inquinamento luminoso, Protezione e monitoraggio dei nidi, Formazione del personale balneare.
Tra le new entry 2025 figurano anche Roma (Ostia), Genova, Tropea, Ugento e La Maddalena. La Campania guida la classifica con 25 comuni, seguita da Puglia (15) e Calabria (13).
Aree marine protette
Le aree protette costiere che hanno aderito al protocollo salgono a 38, con tre nuove realtà in Puglia: Porto Selvaggio, Ugento e Costa di Otranto-Leuca. Legambiente sottolinea l’urgenza di: Completare la mappatura delle aree marine, Approvare i piani di gestione, Rafforzare la governance dei siti Natura 2000, Ratificare il Trattato per la tutela dell’Alto Mare,
Buone pratiche per un turismo sostenibile
Il Forum Blue Economy ha messo in luce quattro buone pratiche capaci di coniugare tutela ambientale e fruizione turistica:
Parco Nazionale Cinque Terre – Controllo del traffico pedonale e regolamentazione nautica
Arcipelago Toscano – Visite regolamentate in aree fragili
Oikos (Sardegna) – Prenotazione e contingentamento accessi alle spiagge
Garda Green – Rete di ospitalità sostenibile con marchio e protocollo certificato
La sfida della sostenibilità: pesca, turismo e governance
Secondo Legambiente, il futuro della Blue Economy passa per: Pesca artigianale: meno impattante e più occupazionale, Controllo dell’overtourism, Strategia nazionale marina chiara e condivisa, Adozione di un modello di Sustainable Blue Economy.
Questi elementi sono fondamentali per affrontare la crisi climatica, la perdita di biodiversità, l’erosione costiera e l’inquinamento marino.
Life Sea.Net e la rete Natura 2000
Il progetto Life Sea.Net, coordinato da Legambiente e cofinanziato dalla Commissione Europea, punta a rafforzare la tutela degli ecosistemi marini tramite: Un toolkit di governance per i siti marini Natura 2000, Supporto agli enti gestori, Obiettivi condivisi a livello europeo.
In Italia, solo 119 su 281 siti marini hanno un piano di gestione. È necessario accelerare per proteggere il capitale naturale e garantire uno sviluppo blu, equo e sostenibile.
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