Bologna, gatto impagliato in mostra al MAMbo: esplode la protesta della LAV
Al centro della polemica un’installazione della mostra “Facile ironia”. Esposti anche colombi imbalsamati. L’associazione animalista: “Uno spettacolo grottesco, chiediamo la rimozione immediata”
Il caso
Un gatto impagliato appoggiato su una fotocopiatrice, a disposizione dei visitatori che possono azionarla per riprodurne l’immagine. Attorno, diversi colombi imbalsamati. È l’installazione che sta suscitando forti polemiche al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, parte della mostra “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”.
La denuncia della LAV
Durissima la presa di posizione della LAV, che parla di “insulto alla dignità degli animali”.
“Esporre il cadavere di un animale per farne oggetto di scherno non è arte ma violenza estetizzata. L’arte non deve mai nascere dal disprezzo e dalla banalizzazione della morte”, ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione animalista.
L’appello al Museo e al Sindaco
La LAV chiede al Museo e al sindaco Matteo Lepore di rimuovere immediatamente le spoglie animali dall’esposizione.
“Nessuna provocazione culturale può giustificare la spettacolarizzazione della morte”, ha aggiunto Annalisa Amadori, responsabile LAV Bologna.
L’associazione invita inoltre i cittadini a boicottare la mostra e a scrivere direttamente al MAMbo e al Comune per chiedere la rimozione delle opere contestate.
Un dibattito che divide
La vicenda ha riaperto la discussione sul confine tra libertà artistica e rispetto degli esseri viventi. Se per i curatori si tratta di un esempio di ironia concettuale, per gli animalisti è una provocazione di cattivo gusto. La polemica è destinata ad alimentare il dibattito nelle prossime settimane.
📌 In breve
- Al MAMbo di Bologna esposta un’installazione con un gatto impagliato e colombi imbalsamati
- LAV denuncia: “Non è arte, ma mancanza di empatia e spettacolarizzazione della morte”
- Richiesta al Museo e al Sindaco: rimuovere subito le opere contestate
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