Energia, il rinvio tariffe zonali colpisce le famiglie come sostiene Bonelli (AVS)?
Il dibattito sul costo dell’energia in Italia si infiamma. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, ha espresso forti critiche nei confronti del governo, accusandolo di aver “scelto consapevolmente di non intervenire” sul tema del costo dell’energia, rinviando l’applicazione delle tariffe zonali. Questa decisione, secondo Bonelli, equivale a “salassare cittadini e imprese per proteggere i profitti delle grandi società energetiche”.
Durante un’interpellanza urgente alla Camera, Bonelli ha sollevato diverse questioni cruciali:
Conflitti di interesse in ARERA e il mancato vantaggio delle rinnovabili
Bonelli ha puntato il dito contro l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), definendola un’autorità che “dovrebbe operare nell’interesse pubblico, ma presenta gravi conflitti di interesse”. Il deputato ha denunciato la presenza di figure ai vertici dell’Autorità con “incarichi o legami con società del settore energetico”, invocando una “riforma che imponga l’incompatibilità assoluta”.
Secondo Bonelli, l’impatto del mancato intervento è particolarmente evidente in regioni come Puglia e Basilicata, dove la produzione di energia rinnovabile supera il consumo locale (il 124% dell’elettricità è generata da fonti pulite). Se le tariffe locali fossero applicate, ha spiegato, “le famiglie vedrebbero le bollette ridursi anche del 50%”. La scelta del governo, invece, sarebbe quella di “bloccare tutto per non disturbare i profitti di chi vende gas e petrolio”.
L’energia come fattore di esclusione sociale
Il costo elevato dell’energia sta avendo ripercussioni drammatiche sulla vita di milioni di italiani. Bonelli ha evidenziato come molti cittadini, in particolare gli anziani con pensioni minime, siano costretti a vivere in “condizioni insostenibili”, limitando l’uso di riscaldamenti, elettricità e gas. “Il costo dell’energia è diventato un fattore di esclusione sociale,” ha affermato con preoccupazione.
Critiche al nucleare e il vantaggio di sole e vento
Bonelli ha anche criticato la posizione della presidente Meloni, che “parla di autonomia energetica invocando il nucleare”. Il deputato ha contestato l’opportunità economica di tale scelta, argomentando che “produrre energia nucleare costa oggi 170 euro a megawattora, mentre l’attuale prezzo medio è di 105 euro”.
“Perché dovremmo pagare di più, con soldi pubblici, per finanziare nuove centrali?” ha chiesto Bonelli. Ha concluso ribadendo che la “vera autonomia si costruisce con sole e vento, non con le bugie di chi sta dalla parte delle lobby.” La posizione di Bonelli è chiara: l’Italia dovrebbe puntare con decisione sulle energie rinnovabili per garantire un’energia più pulita, economica e accessibile a tutti, svincolandosi dalle logiche di profitto delle grandi lobby energetiche.
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