Chiusura anticipata del buco dell’ozono antartico, Copernicus: segnali di ripresa
Il buco dell’ozono antartico del 2025 si è chiuso ieri, segnando una chiusura anticipata rispetto agli anni precedenti, come riportato dal servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus (CAMS). Questo evento rappresenta un segnale positivo nella possibile ripresa dello strato di ozono.
Lo sviluppo del buco dell’ozono nel 2025
La stagione 2025 ha visto uno sviluppo relativamente precoce del buco dell’ozono, iniziato fino a metà agosto, simile al comportamento del 2023. Verso la fine del mese, le dimensioni si sono leggermente ridotte prima di raggiungere un’area massima di 21,08 milioni di km² all’inizio di settembre, inferiore al massimo di 26,1 milioni di km² registrato nel 2023.
Riduzione graduale e chiusura anticipata
A settembre le dimensioni del buco hanno iniziato a ridursi, mantenendosi tra 15 e 20 milioni di km² fino alla fine di ottobre. A novembre l’area ha subito una diminuzione più rapida, aprendo la strada a una chiusura anticipata, che si è concretizzata il 1° dicembre. Questa chiusura rappresenta la più precoce dal 2019 e una delle più anticipate degli ultimi quattro decenni.
Caratteristiche insolite del 2025
Rispetto agli anni recenti, il buco dell’ozono del 2025 ha mostrato valori minimi di colonna di ozono più elevati e un deficit di massa più basso. Queste caratteristiche suggeriscono una maggiore presenza di ozono nella stratosfera, favorita da venti stratosferici più deboli che mescolano aria ricca di ozono dal vortice polare esterno.
Confronto con gli anni precedenti
Il 2024 aveva già mostrato un buco dell’ozono relativamente piccolo, aprendo speranze di recupero dello strato di ozono dopo quattro anni di buchi eccezionalmente grandi (2020-2023). In particolare, il 2020 ha segnato il record della chiusura più tardiva, il 28 dicembre, seguito da vicino dal 1999.
Prospettive per il futuro
Il comportamento del buco dell’ozono del 2025, con dimensioni contenute e chiusura precoce, alimenta la speranza di un lento ma progressivo recupero dello strato di ozono. Tuttavia, il fenomeno rimane influenzato da variabili stratosferiche complesse che possono modificare le dimensioni e la durata del buco negli anni futuri.
Share this content:







