Caccia, 50 associazioni lanciano appello al Senato. Le richieste
Cinquanta associazioni ambientaliste, animaliste, escursionistiche e di studi naturalistici hanno inviato una lettera ai senatori e alle senatrici dei partiti di maggioranza esprimendo profonda preoccupazione e massima attenzione riguardo al Disegno di Legge n. 1552, attualmente in esame al Senato.
Il provvedimento, che propone modifiche sostanziali alla Legge 157/1992 (cardine della tutela della fauna selvatica in Italia da oltre trent’anni), è considerato dalle associazioni un netto passo indietro. Questa preoccupazione è amplificata alla luce della recente riforma costituzionale che ha elevato la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi a principio fondante della Repubblica.
Pur riconoscendo che il disegno di legge risponda alle richieste dei cacciatori – che rappresentano una percentuale sempre più esigua della popolazione italiana (lo 0,8%) – le associazioni si appellano ai parlamentari, chiedendo di affrontare la questione con equilibrio e rigore istituzionale. L’obiettivo è evitare che un tema ambientale così complesso sia influenzato da logiche di parte o da scelte tattiche di breve periodo, soprattutto in un momento di crescente crisi della biodiversità.
“Sappiamo – e non da oggi – che all’interno della maggioranza vi sono sensibilità diverse, anche molto attente ai temi della protezione della biodiversità e del benessere animale,” si legge nella lettera. “Proprio per questo, ci permettiamo di rivolgere un appello al coraggio politico e personale: non chiediamo un atto di rottura, ma una scelta coerente con i valori di tutela della vita – umana, animale, ambientale – che molti di Voi hanno già dimostrato di condividere in diverse occasioni.”
Le associazioni auspicano la formazione di un fronte trasversale in Parlamento, che adotti come criteri guida il principio di precauzione, le migliori evidenze scientifiche e l’interesse delle generazioni presenti e future.
“La responsabilità è ora nelle mani di ciascun senatore,” conclude la lettera inviata oggi a Palazzo Madama. “Siamo certi che molti sapranno cogliere questa occasione per affermare, con discrezione ma con fermezza, il primato dell’interesse collettivo e dei valori costituzionali condivisi.”
Le associazioni firmatarie ribadiscono la loro piena disponibilità a un confronto costruttivo e non ideologico con tutti i rappresentanti politici interessati a un approfondimento serio, documentato e rispettoso delle implicazioni giuridiche, tecniche, scientifiche e culturali del provvedimento.
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