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Caccia: il TAR del Veneto sospende parti del calendario venatorio regionale

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Caccia: il TAR del Veneto sospende parti del calendario venatorio regionale

Con l’ordinanza n. 383, pubblicata il 5 settembre, la IV Sezione del TAR di Venezia ha sospeso alcune parti del calendario venatorio regionale 2025/26, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 11 giugno. La decisione è arrivata in seguito a un ricorso presentato dalle associazioni Lega Abolizione Caccia, LNDC, LAV, LIPU e OIPA.


Le Sospensioni Decise dal Tribunale

L’ordinanza del TAR ha accolto le istanze delle associazioni ambientaliste, disponendo la sospensione di diverse misure che erano previste nel calendario venatorio:

  • È stato sospeso l’esercizio della caccia nei valichi montani del Veneto, in particolare quelli interessati dal passaggio di uccelli migratori e ricompresi nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS).
  • Il carniere (il numero di capi abbattibili) per l’Allodola è stato dimezzato, riducendolo a 5 capi al giorno e 25 a stagione per ciascun cacciatore.
  • È stato sospeso il carniere per il Moriglione (che era fissato a 2 capi al giorno e 10 a stagione), ritenendo impossibile impedire il superamento del tetto massimo di 2.472 capi abbattibili in tutta la regione.

Le Questioni Rimaste in Sospeso

La decisione del TAR è una misura cautelare in attesa della trattazione di merito del ricorso, fissata per il 27 novembre. In quella sede, il tribunale affronterà anche altri importanti temi.

Tra questi, la data di chiusura della caccia per quattro specie (Tordo sassello, Canapiglia, Germano reale e Gallinella d’acqua) e l’utilizzo di munizioni contenenti piombo. Verrà inoltre valutata la validità degli studi addotti dalla Regione Veneto per disattendere il parere obbligatorio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

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