Caccia in Veneto, stop anticipato: il TAR accoglie il ricorso ambientalista

Nuovo scossone nel mondo venatorio veneto. A poche settimane dalla fine della stagione, il TAR del Veneto è intervenuto con il decreto cautelare n. 651 del 30 dicembre 2025, accorciando i tempi di caccia per diverse specie di uccelli. La decisione rappresenta una vittoria significativa per le associazioni ambientaliste, che avevano impugnato il calendario regionale giudicandolo troppo permissivo e non rispettoso dei pareri scientifici.

Cosa cambia: le nuove date di chiusura

Il provvedimento del Presidente della IV Sezione del TAR dispone che la caccia debba fermarsi prima di quanto previsto dalla Giunta regionale per tutelare il periodo di migrazione e riproduzione degli uccelli.

Ecco il dettaglio delle specie interessate:

• Tordo Sassello: la caccia chiude il 10 gennaio 2026 (anziché il 31 gennaio).
• Canapiglia, Germano Reale e Gallinella d’Acqua: la caccia chiude il 19 gennaio 2026 (anziché il 31 gennaio).

Le motivazioni: scontro sui pareri ISPRA

Al centro della contesa c’è l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Le associazioni LAC, LAV, LNDC, LIPU e OIPA, assistite dall’avvocato Claudio Linzola, hanno contestato alla Regione Veneto di aver ignorato i suggerimenti dell’istituto scientifico, che chiedeva chiusure anticipate per proteggere la biodiversità.

“Ancora una volta l’elusione dei pareri scientifici mostra la non volontà dell’amministrazione regionale di gestire il patrimonio faunistico con equilibrio”, commenta la Lega Abolizione Caccia (LAC).

Tabella Riepilogo: Calendario Venatorio Veneto

Prossimi passi: l’udienza del 29 gennaio

Sebbene il decreto cautelare sia immediatamente esecutivo, la battaglia legale non è finita. La trattazione collegiale della causa davanti al TAR è fissata per il 29 gennaio 2026. In quella sede verranno approfondite le ragioni di entrambe le parti, ma per quest’anno la stagione venatoria subirà comunque un taglio netto per le specie citate.