Il caldo non è più solo fastidioso: è pericoloso per la salute
Negli ultimi anni, le estati italiane si stanno trasformando in una vera e propria emergenza sanitaria. Temperature sempre più elevate, notti tropicali e ondate di calore prolungate stanno mettendo a dura prova non solo il pianeta, ma anche i nostri corpi.
Il caldo, da semplice disagio stagionale, è diventato un nemico invisibile e silenzioso, soprattutto per i soggetti più fragili.
Colpi di calore e non solo: cosa succede al nostro corpo
Quando le temperature superano i 35°C per più giorni consecutivi, il nostro organismo entra in allarme. L’equilibrio termico si rompe e possono insorgere:
- Colpi di calore (con febbre alta, confusione, perdita di coscienza)
- Disidratazione grave
- Peggioramento di malattie cardiovascolari e respiratorie
- Aumento del rischio di infarti e ictus
L’ISS stima che ogni anno, durante le ondate di calore, si verifichi un incremento fino al 20% della mortalità tra gli over 65.
Chi rischia di più? Le fasce più vulnerabili
Non siamo tutti ugualmente esposti. I rischi maggiori si concentrano su:
- Anziani e persone sole
- Bambini molto piccoli
- Persone con patologie croniche (cardiopatie, diabete, insufficienza renale)
- Chi lavora all’aperto (edilizia, agricoltura, logistica)
- Chi vive in città densamente costruite, con scarsa presenza di verde
Le città come trappole di calore
I centri urbani, soprattutto quelli privi di alberi e spazi verdi, diventano veri e propri “forni”. L’asfalto e il cemento assorbono calore durante il giorno e lo rilasciano lentamente di notte, impedendo il raffreddamento. Questo fenomeno, noto come isola di calore urbana, amplifica gli effetti delle ondate estive.
Secondo i dati ISPRA, nelle grandi città italiane si registrano fino a 7°C in più rispetto alle aree rurali circostanti.
Cosa possiamo fare (in casa e come comunità)
A livello individuale:
- Bevi molta acqua, anche se non hai sete
- Evita attività fisica nelle ore centrali del giorno
- Raffresca gli ambienti con tende, ventilatori, piante
- Non lasciare mai bambini o animali in auto
A livello collettivo:
- Promuovere allerta sanitaria locale e punti di soccorso climatico
- Aumentare aree ombreggiate e verde urbano
- Sviluppare piani di adattamento climatico nelle politiche sanitarie
Una questione ambientale e sociale
I dati sono chiari: il cambiamento climatico sta trasformando il nostro clima in modo irreversibile. E il caldo estremo non è solo una questione meteorologica: è un problema ambientale con gravi conseguenze sanitarie.
La tutela della salute passa anche da scelte politiche e urbanistiche intelligenti, che mettano al centro l’ambiente e il benessere delle persone.
Non possiamo più permetterci di ignorare il legame tra ambiente e salute. Ogni grado in più mette a rischio vite umane. Combattere il caldo significa adattarsi, proteggere i più fragili e trasformare le nostre città in luoghi più vivibili.
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