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Islanda e Groenlandia più calde di tre gradi: la crisi climatica cambia l’Artico

ghiacciaio polare

Islanda e Groenlandia più calde di tre gradi: la crisi climatica cambia l’Artico

Un nuovo studio del gruppo World Weather Attribution (WWA) lancia un allarme chiaro: anche i Paesi noti per il loro clima freddo, come Islanda e Groenlandia, stanno registrando temperature estreme mai viste prima, a causa del cambiamento climatico di origine antropica. La dottoressa Sarah Kew del Royal Netherlands Meteorological Institute spiega: “Quando si parla di cambiamenti climatici, si pensa a Paesi caldi. Ma anche il Nord del mondo sta cambiando rapidamente.”

Temperature record

Nel maggio scorso, Egilsstaðir (Islanda) ha raggiunto i 26,6°C, segnando un nuovo record nazionale per il mese. A Ittoqqortoormiit (Groenlandia orientale), la temperatura ha raggiunto 14,3°C, contro una media storica di 0,8°C. Gli scienziati del WWA hanno stimato che questo picco è stato reso 3°C più caldo a causa del riscaldamento globale.

Il calore ha causato uno scioglimento della calotta glaciale 17 volte superiore alla media, secondo l’analisi preliminare del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) degli Stati Uniti.

L’amplificazione artica e i suoi impatti

L’Artico si riscalda più del doppio della media globale, un fenomeno chiamato amplificazione artica. Quando il ghiaccio marino si scioglie, lascia spazio a superfici oceaniche scure che assorbono calore, accelerando il riscaldamento.

Secondo Maja Vahlberg della Croce Rossa, “Le comunità locali si sono sempre affidate a un clima stabile. Ma oggi, nuove minacce mettono in crisi la sopravvivenza e lo stile di vita tradizionale.”

Popolazioni a rischio

In Groenlandia, il 90% della popolazione è Inuit, fortemente dipendente dal ghiaccio marino per spostamenti e caccia. Lo scioglimento rende instabili le rotte tradizionali, mettendo in crisi sicurezza alimentare e mobilità.

In Islanda, dove i decessi legati al caldo sono storicamente rari, il caldo anomalo ha comunque colpito persone con condizioni di salute precarie, causando problemi come asfalto deformato e scottature diffuse.

Dati storici superati

“Le vecchie statistiche non si applicano più,” afferma il dottor Halldór Björnsson dell’Ufficio meteorologico islandese.

Il 94% delle stazioni meteorologiche islandesi ha segnato nuovi record di temperatura, alcuni con dati storici che risalgono a oltre 170 anni. Questo suggerisce che non si tratta di eventi isolati, ma di un cambiamento strutturale nel clima.

Innalzamento del mare e cambiamenti climatici estremi

La Groenlandia perde ogni anno circa 43 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Anche un aumento di 1,5°C potrebbe portare a una perdita irreversibile della calotta glaciale, contribuendo all’innalzamento del livello del mare di diversi metri nei prossimi secoli.

Il continuo scioglimento potrebbe anche compromettere l’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), una corrente oceanica fondamentale per il clima europeo. Un suo collasso potrebbe causare gelo estremo in Europa e destabilizzare i modelli meteorologici mondiali.

Il ruolo dei combustibili fossili

“Sappiamo cosa provoca il riscaldamento globale: la combustione di petrolio, gas e carbone,” afferma la professoressa Friederike Otto.

La soluzione è chiara: abbandonare i combustibili fossili e adottare tecnologie pulite già disponibili. Il futuro dipende dalle scelte politiche e sociali di oggi, non da eventi fuori controllo.

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