Cambiamenti climatici, smog e salute: l’allarme per l’Italia secondo la Lancet Commission
Il report 2025 della Lancet Commission su cambiamenti climatici e salute sottolinea l’urgenza di affrontare il problema. Isde Italia, l’Associazione Medici per l’Ambiente, evidenzia come il cambiamento climatico stia già causando vittime, danni ai mezzi di sussistenza e crescenti impatti economici nel nostro Paese.
Morti e rischi legati a temperature estreme e inquinamento
Il report mette in evidenza che nel periodo tra 2012 e il 2021, l’Italia ha registrato circa 7.400 decessi l’anno attribuibili all’aumento delle temperature, più del doppio rispetto agli anni ’90. L’inquinamento atmosferico ha aggravato ulteriormente la situazione: tra il 2019 e il 2023 quasi il 99% della popolazione italiana è stata esposta a livelli di PM10 superiori ai limiti OMS.
Incendi e siccità: un’Italia sempre più vulnerabile
Gli incendi boschivi hanno causato mediamente 1.100 decessi l’anno, con giorni ad alto rischio in aumento: 9,9 nel 2024 rispetto agli 8,8 del decennio 2003-2012. La siccità colpisce ora il 60,9% del territorio almeno un mese all’anno (2020-2024), contro il 13,1% negli anni ’50.
Il peso dei combustibili fossili
L’Italia continua a sovvenzionare i combustibili fossili per 30,2 miliardi di dollari, pari al 15,5% della spesa sanitaria nazionale. Nel 2022 il Paese ha registrato il più alto tasso europeo di mortalità da PM2.5: 63.700 decessi, di cui 27.800 legati ai combustibili fossili e 19.900 alla biomassa domestica. La dieta contribuisce anch’essa al problema: 71.000 decessi per scarso consumo di vegetali e oltre 42.000 per eccesso di carne e latticini.
Consumo di suolo e carenza di verde urbano
Nel 2023 l’Italia ha perso oltre 44.000 ettari di copertura arborea. Le grandi città restano quasi prive di verde urbano, aggravando gli effetti negativi sulla salute e sul clima.
L’urgenza di interventi concreti
“Mentre cittadini e ricercatori chiedono azioni immediate – sottolineano i Medici per l’Ambiente -, le decisioni politiche ed economiche rimangono spesso assenti o inefficaci. Rallentare la transizione ecologica comporta nuove vittime, maggiori costi e gravi responsabilità etiche e civili. Ogni giorno di ritardo aumenta l’urgenza di un cambiamento strutturale”.
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