Cambiamento climatico: tempeste più intense mettono a rischio la sicurezza del traffico aereo
La sicurezza e l’efficienza dell’aviazione mondiale potrebbero essere messe a rischio dal cambiamento climatico. È quanto emerge da uno studio internazionale condotto in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), pubblicato sulla rivista Weather and Climate Dynamics.
L’intensificazione delle tempeste, causata dal riscaldamento globale, sta portando a un aumento dei fenomeni di turbolenza e a venti più forti, con effetti diretti sul traffico aereo e sulle infrastrutture aeroportuali di tutto il mondo.

Lo studio
La ricerca ha preso in esame quattro grandi eventi meteorologici recenti che hanno avuto un forte impatto sull’aviazione e sulle strutture aeroportuali:
la tempesta Eunice (febbraio 2022), che colpì Regno Unito e Irlanda;
la tempesta Poly (luglio 2023), la prima nel suo genere a interessare l’Europa centrale;
il complesso di tempeste nordamericane del febbraio 2023, che attraversò gran parte degli Stati Uniti;
il tifone Hinnamnor (agosto 2022), che colpì Giappone, Corea del Sud e Asia orientale.
Dal confronto con eventi simili del passato è emerso un chiaro aumento dell’intensità: venti più forti, turbolenze più frequenti e tempeste più estese.
Turbolenze e costi operativi in aumento
“Le nostre analisi mostrano che le tempeste che interessano oggi i principali aeroporti del mondo sono più intense e caratterizzate da maggiore velocità del vento e turbolenza rispetto al passato” ha dichiarato Tommaso Alberti, ricercatore dell’INGV e co-autore dello studio.
L’aumento dell’intensità delle tempeste è strettamente legato al riscaldamento globale: oceani e atmosfera più caldi forniscono energia e umidità aggiuntiva, alimentando la crescita dei sistemi temporaleschi e modificandone i percorsi.
Un caso emblematico è quello della tempesta Eunice, che nel febbraio 2022 provocò oltre 470 cancellazioni di voli tra Regno Unito e Irlanda e danni per circa 2,5 miliardi di euro. Oggi eventi simili si verificano più spesso e in periodi sempre più precoci, già a partire da dicembre.
Le turbolenze più diffuse e i venti più forti aumentano i rischi nelle fasi di decollo e atterraggio, con conseguenze operative significative. “Volare in aree turbolente o evitarle comporta maggior consumo di carburante e spese di manutenzione più alte”, ha spiegato Alberti. “Anche una chiusura temporanea di un aeroporto può avere impatti economici e sociali rilevanti”.
Resilienza e adattamento del sistema aeronautico
Secondo lo studio, l’adattamento del sistema aeronautico al cambiamento climatico richiede un rafforzamento dei modelli previsionali e l’uso di simulazioni ad alta risoluzione per analizzare gli impatti locali.
Solo una collaborazione stretta tra comunità scientifica, autorità regolatorie e settore dei trasporti potrà garantire la resilienza del sistema aereo di fronte a eventi meteorologici sempre più estremi.
“La capacità di prevedere e gestire gli effetti delle tempeste sarà fondamentale per mantenere alti standard di sicurezza e sostenibilità nel trasporto aereo”, ha concluso Alberti.
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