Ondate di calore “mortali”, medici Isde in allarme per Milano
L’emergenza climatica si conferma sempre più come una crisi sanitaria globale. Un recente studio internazionale, presentato nei giorni scorsi, ha stimato che tra il 23 giugno e il 2 luglio 2025, in appena dieci giorni di caldo estremo, le ondate di calore hanno causato oltre 2.300 decessi in 12 città europee. Di questi, circa 1.500 sono attribuibili direttamente al cambiamento climatico causato dall’uomo. Tra le città analizzate, Milano detiene il triste primato europeo con 317 morti stimate, un dato che evidenzia la vulnerabilità del nostro Paese di fronte a eventi climatici sempre più estremi.
La denuncia di Agostino di Ciaula: “Una crisi sanitaria da non sottovalutare”
Agostino di Ciaula, Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), commenta con preoccupazione questi dati:
“Come medici per l’ambiente denunciamo da anni i legami tra cambiamento climatico, inquinamento e salute. Oggi più che mai chiediamo che la crisi climatica venga finalmente affrontata come un’emergenza sanitaria, soprattutto per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione: anziani, bambini, chi soffre di malattie croniche.”
Lo studio ha infatti evidenziato che l’88% dei decessi legati al caldo e al cambiamento climatico riguarda persone di età pari o superiore a 65 anni, confermando come gli anziani siano i soggetti più esposti agli effetti letali delle temperature estreme.
Perché Milano è la città più colpita?
Milano, con il suo tessuto urbano denso e la presenza di un’intensa isola di calore urbana, si conferma particolarmente vulnerabile alle ondate di calore. L’alta concentrazione di cemento e asfalto, la scarsità di aree verdi e la densità abitativa aumentano la temperatura percepita e aggravano gli effetti del caldo sulla salute, soprattutto per chi vive in condizioni precarie o con patologie croniche.
L’urgenza di piani di adattamento e di una transizione ecologica accelerata
Di Ciaula sottolinea l’importanza di interventi immediati:
“Servono subito piani di adattamento locale, che includano l’espansione del verde urbano, la creazione di spazi di raffrescamento e la tutela delle persone più fragili. Parallelamente, è indispensabile accelerare la transizione ecologica per ridurre le emissioni di gas serra che alimentano il riscaldamento globale.”
L’Italia, così come il resto d’Europa, deve affrontare questa doppia sfida: mitigare il cambiamento climatico e adattarsi a un futuro in cui le ondate di calore saranno sempre più frequenti e intense.
Il caldo estremo: un killer silenzioso
Le ondate di calore sono spesso definite “killer silenziosi” perché molte morti legate al caldo avvengono in ambienti domestici o ospedalieri e non vengono immediatamente attribuite all’aumento delle temperature. Questo rende ancora più urgente migliorare la sorveglianza sanitaria e implementare sistemi di allerta efficaci, per intervenire tempestivamente e salvare vite.
Perché non si può più aspettare
Il bilancio drammatico di Milano e delle altre città europee deve essere un monito per istituzioni, cittadini e operatori sanitari. La crisi climatica è ormai una crisi sanitaria che richiede risposte rapide, integrate e coraggiose. Proteggere le fasce più vulnerabili e trasformare le nostre città in ambienti più resilienti e sostenibili non è più un’opzione, ma una necessità urgente.
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