Cambiamento climatico e fauna selvatica: la siccità aumenta i conflitti con gli esseri umani
Ogni 25 millimetri di pioggia in meno all’anno aumentano di oltre il 2% i conflitti tra esseri umani e fauna selvatica, soprattutto carnivori. Lo rivela uno studio dell’Università della California-Davis che ha analizzato le interazioni registrate tra il 2017 e il 2023. Secondo gli esperti, il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma sta già modificando la convivenza tra specie selvatiche e popolazioni umane.
Carnivori più a rischio
I dati mostrano che i carnivori sono le specie più colpite dalla siccità. Le interazioni con gli esseri umani sono quasi tre volte superiori rispetto a quelle degli erbivori. Tra le specie più interessate ci sono il leone di montagna, il coyote e il bobcat. Anche l’orso nero americano, un onnivoro, ha registrato un aumento significativo dei conflitti.
La causa: competizione per risorse ridotte
La siccità riduce la disponibilità di acqua e cibo negli habitat naturali, costringendo la fauna a espandere il proprio raggio di azione. I carnivori, in particolare, affrontano una diminuzione delle prede naturali e si avvicinano alle aree antropizzate, attratti da risorse agricole e idriche create dall’uomo. Questo aumenta inevitabilmente i contatti e i conflitti, che possono manifestarsi in aggressioni, predazione del bestiame o disturbi minori.
Implicazioni per la conservazione delle specie
L’aumento dei conflitti può avere conseguenze gravi per la fauna: predatori stigmatizzati o uccisi per ritorsione rischiano di compromettere la biodiversità locale. Gli esperti sottolineano l’importanza di integrare gli effetti climatici nella gestione della fauna: interventi come l’installazione di risorse idriche artificiali o il miglioramento dell’habitat delle prede naturali possono ridurre i contatti con le aree umane.
Strategie di mitigazione per un futuro sostenibile
Solo comprendendo le complesse interazioni tra cambiamento climatico, siccità e comportamenti degli animali selvatici è possibile sviluppare strategie efficaci di conservazione. Gli sforzi mirati a ridurre i conflitti devono combinare gestione dell’acqua, tutela degli habitat e informazione pubblica, garantendo una convivenza più sicura tra esseri umani e fauna selvatica in un mondo in rapido cambiamento.
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