Come il cambiamento climatico influenza il nostro umore: lo studio del MIT
Sempre più studi confermano un legame diretto tra l’aumento delle temperature e il nostro benessere emotivo. Non si tratta solo di caldo insopportabile o di temporali violenti: il cambiamento climatico sta influenzando anche il modo in cui ci sentiamo. A confermarlo è una ricerca condotta dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, che ha analizzato oltre un miliardo di post sui social media per comprendere quanto il clima influenzi l’umore umano a livello globale.
Le alte temperature influenzano le emozioni
Lo studio, pubblicato sulla rivista One Earth e intitolato “Unequal Impacts of Rising Temperatures on Global Human Sentiment”, ha utilizzato 1,2 miliardi di post provenienti da 157 Paesi. L’analisi ha rivelato che quando le temperature superano i 35 gradi, le emozioni espresse online diventano significativamente più negative. Questo effetto è più marcato nei Paesi a basso reddito, dove si registra un incremento del 25% nei sentimenti negativi, rispetto all’8% nei Paesi più ricchi.
I social media come specchio delle emozioni globali
I ricercatori hanno sfruttato i social network come una finestra sullo stato emotivo globale, applicando tecniche avanzate di elaborazione del linguaggio su oltre 65 lingue. Ogni post è stato valutato con un punteggio da 0,0 (molto negativo) a 1,0 (molto positivo), e i risultati sono stati incrociati con dati geografici e climatici. La correlazione è chiara: con l’aumentare della temperatura, l’umore collettivo peggiora.
Le disuguaglianze amplificano l’impatto
Un dato particolarmente significativo emerso dalla ricerca riguarda le differenze sociali. Le persone che vivono in Paesi a basso e medio reddito manifestano un impatto emotivo negativo tre volte superiore rispetto a quelle che vivono in contesti più agiati. Questo evidenzia come gli effetti del cambiamento climatico non siano distribuiti equamente e rafforza l’idea che le questioni ambientali e sociali siano strettamente connesse.
Un problema già noto da tempo
Sebbene lo studio del MIT sia tra i più ampi e sofisticati, il legame tra caldo e cattivo umore è stato osservato anche in ricerche precedenti. Negli anni Ottanta, ad esempio, uno studio aveva rilevato un aumento dell’aggressività nei guidatori nelle giornate calde. Un’altra analisi, condotta durante le Olimpiadi di Pechino del 2008, aveva mostrato un linguaggio più negativo nei reportage giornalistici durante i picchi di calore.
Cosa ci insegna questa ricerca
Gli autori dello studio sottolineano che, pur trattandosi di una porzione rappresentativa della popolazione (non includendo ad esempio bambini o anziani), i risultati offrono una base importante per comprendere come il cambiamento climatico stia influenzando il benessere psicologico. La speranza è che questi dati possano essere utili ai decisori politici e alle comunità locali per progettare strategie di adattamento più efficaci.
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