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Formaggi e latte crudo italiano: il Canada revoca il bando grazie agli studi della rete IZS

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Formaggi e latte crudo italiano: il Canada revoca il bando grazie agli studi della rete IZS

Decisiva la sinergia tra Ministero della Salute e Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali

La rimozione del bando canadese sui formaggi italiani stagionati a latte crudo rappresenta un passaggio chiave per l’export agroalimentare italiano. La decisione arriva dopo mesi di lavoro scientifico coordinato dal Ministero della Salute e sviluppato dalla Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS), in collaborazione con le Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna.

banner_leaderboard_okpensione Formaggi e latte crudo italiano: il Canada revoca il bando grazie agli studi della rete IZS

Secondo Giorgio Varisco, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna (IZSLER), “la scelta di Ottawa è il risultato diretto di studi rigorosi che hanno dimostrato la piena sicurezza dei formaggi prodotti con latte crudo, anche in presenza di malattie emergenti come la Lumpy Skin Disease (LSD)”.

Sicurezza alimentare confermata: “La LSD non è un rischio per l’uomo”

La Lumpy Skin Disease, malattia virale diffusa da insetti vettori e responsabile di lesioni cutanee nei bovini, non rappresenta un pericolo per l’uomo né per la sicurezza alimentare. Tuttavia, in diversi Paesi, l’emergere di nuovi patogeni porta spesso a blocchi precauzionali sulle importazioni di prodotti a base di latte non pastorizzato.

Per questo la Rete IZS ha sviluppato un programma di ricerca mirato a produrre evidenze scientifiche condivisibili a livello internazionale.

Parmigiano Reggiano e Grana Padano: processi naturali efficaci quanto la pastorizzazione

Come spiega Giuseppe Merialdi, Direttore dell’Area Territoriale Emilia-Romagna di IZSLER, gli studi condotti dal suo Istituto – in collaborazione con il Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche (CESME) di Teramo e il Centro di Referenza per l’Influenza Aviaria di Padova – hanno avuto come obiettivo quello di verificare la sicurezza microbiologica dei formaggi DOP più rappresentativi: Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Il tema centrale era l’uso del latte crudo, elemento distintivo dei due prodotti e privo di trattamento termico. Tuttavia, la lunga stagionatura e l’intero processo produttivo si sono dimostrati in grado di ridurre in modo efficace batteri, virus e agenti patogeni, raggiungendo un livello di sicurezza sovrapponibile alla pastorizzazione.

Gli esiti sono stati validati su un ampio numero di agenti microbici, confermando che il ciclo produttivo tradizionale garantisce standard di sicurezza equivalenti a quelli ottenuti con il trattamento termico.

Una meta-analisi in arrivo: un precedente che cambia lo scenario internazionale

Varisco annuncia che a breve sarà pubblicato il risultato della meta-analisi che raccoglie tutte le evidenze disponibili: essa dimostrerà, in modo sistematico e definitivo, l’equivalenza tra i processi produttivi dei due formaggi DOP e la pastorizzazione del latte.

“Questo risultato – afferma – rappresenta un precedente fondamentale: ogni volta che emergerà un nuovo patogeno sensibile ai trattamenti termici, potremo affermare con sicurezza che il processo produttivo di Parmigiano Reggiano e Grana Padano garantisce un livello di tutela altrettanto elevato”.

Una vittoria scientifica e commerciale per il Made in Italy

La decisione del Canada non è solo un riconoscimento della solidità scientifica italiana, ma anche un passo avanti per il settore agroalimentare, che vede riaprirsi un mercato strategico.

La collaborazione tra Ministero, Regioni e Rete IZS conferma l’importanza di una governance integrata nei sistemi di sicurezza alimentare e dimostra come l’eccellenza scientifica possa tradursi in risultati concreti per la filiera.

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