Carbon tax: ok del Parlamento UE alle modifiche CBAM. Esenzione per il 90% delle imprese
Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla modifica del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), conosciuto anche come carbon tax alle frontiere, uno degli strumenti chiave della strategia climatica dell’Unione Europea. Il voto favorevole, con una maggioranza schiacciante di 564 voti a favore, 20 contrari e 12 astensioni, ha confermato la proposta di semplificazione presentata dalla Commissione europea lo scorso 26 febbraio all’interno del pacchetto “Omnibus I”.
L’attenzione ora si sposta sul Consiglio Affari Generali in programma domani 27 maggio, quando si attende l’approvazione finale da parte dei Paesi membri. Con questo ultimo passaggio, la riforma sarà ufficiale e circa 182 mila importatori, principalmente piccole e medie imprese, saranno esentati dal pagamento della carbon tax.
CBAM: cosa cambia con le nuove soglie
Il cuore della modifica approvata riguarda l’introduzione di una soglia minima di 50 tonnellate, al di sotto della quale gli importatori non saranno obbligati ad acquistare certificati CBAM. Tale esenzione non sarà applicabile alle importazioni di elettricità e idrogeno, ma coprirà comunque un ampio spettro di prodotti, tra cui ferro, acciaio, alluminio, cemento e fertilizzanti.
Secondo le stime dell’Unione Europea, il nuovo criterio non indebolirà l’impatto climatico del meccanismo, poiché il 99% delle emissioni di CO2 legate alle importazioni rimarrà comunque sottoposto a regolamentazione. Questo significa che la funzione del CBAM — evitare la rilocalizzazione delle emissioni e promuovere la sostenibilità anche fuori dai confini europei — continuerà a essere pienamente operativa.
Semplificazione per le imprese, tutela per il clima
L’obiettivo dichiarato della riforma è semplificare le procedure burocratiche per le imprese europee, in particolare le PMI, senza minare la coerenza delle politiche ambientali dell’UE. L’eurodeputato Antonio Decaro, presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo e relatore del testo, ha sottolineato come la modifica rappresenti un compromesso intelligente tra efficienza amministrativa e rigore ambientale.
“Questo approccio ci consente di semplificare le procedure per le imprese senza smantellare o indebolire il meccanismo”, ha spiegato Decaro, elogiando anche la scelta dell’Aula di non riaprire altre disposizioni della normativa già in vigore.
Un passo avanti nella transizione ecologica europea
Il CBAM è uno degli strumenti più ambiziosi del Green Deal europeo, e punta a evitare la “fuga del carbonio” — il trasferimento della produzione in Paesi con standard ambientali meno rigorosi — attraverso una tassazione delle emissioni legate ai prodotti importati.
La riforma rappresenta quindi un passaggio strategico per mantenere l’equilibrio tra competitività industriale e giustizia climatica, rafforzando il ruolo dell’Europa come leader globale nella lotta al cambiamento climatico.
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