Caro spiagge, se la soluzione fosse la svolta green?
Imperversa il confronto tra Assobalneari e Codacons sul tema del “caro spiagge”. Le tariffe degli stabilimenti balneari continuano a salire, provocando un calo tra il 20% e il 30% delle presenze, soprattutto durante i giorni feriali. Le famiglie italiane, strette tra rincari energetici, inflazione e difficoltà economiche, scelgono sempre più spesso le spiagge libere o rinunciano del tutto alle vacanze, con un impatto che si riflette anche sul tessuto economico e sociale delle località costiere.
Scontro tra Assobalneari e Codacons
Da un lato, Assobalneari Italia, rappresentata dal presidente Fabrizio Licordari, sottolinea che il sistema balneare nazionale è variegato e adatto a tutte le tasche. Il calo delle presenze viene attribuito soprattutto alla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e alla minore affluenza di turisti stranieri, non a un’escalation tariffaria incontrollata. Licordari ha invitato i gestori a contenere gli aumenti, riconoscendo le difficoltà dei consumatori.
Dall’altro, il Codacons contesta questa posizione, accusando gli operatori balneari di aver applicato rincari indiscriminati: +32,7% nei servizi ricreativi dal 2019 a oggi, tra stabilimenti, piscine e lidi attrezzati. L’associazione dei consumatori invita a una riduzione dei prezzi per permettere a tutti di accedere ai servizi balneari, anche in un contesto di crisi economica.
La svolta green: verso un modello di turismo sostenibile
Dietro il dibattito sui prezzi si cela una grande occasione per ripensare il modello turistico italiano in chiave sostenibile. Le località balneari potrebbero diventare laboratori di innovazione ambientale e sociale, investendo in pratiche green che riducano i costi operativi e aumentino l’attrattività.
Ad esempio:
- Fonti rinnovabili per alimentare gli impianti balneari, riducendo la dipendenza dal caro energia;
- Gestione sostenibile dell’acqua e dei rifiuti, con riciclo e riduzione degli sprechi;
- Promozione di spiagge “plastic free” e tutela degli ecosistemi marini, fattori sempre più apprezzati dai turisti;
- Iniziative sociali per rendere accessibili i servizi anche alle fasce di popolazione più fragili, con tariffe agevolate o formule di turismo inclusivo.
Questa svolta green non solo aiuterebbe a contenere i costi e i rincari, ma rilancerebbe il turismo costiero italiano con un valore aggiunto di qualità e sostenibilità. Un equilibrio tra esigenze economiche, tutela ambientale e accessibilità sociale è la strada per un futuro che non lasci indietro nessuno.
Share this content: