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Il futuro del fotovoltaico? Arrivano le celle solari plasmoniche

Celle solari plasmoniche

Il futuro del fotovoltaico? Arrivano le celle solari plasmoniche

L’energia solare è una delle risorse più strategiche per la transizione ecologica italiana. Oggi, però, i sistemi fotovoltaici tradizionali sono spesso costosi, complessi da produrre e difficili da integrare in contesti mobili o d’emergenza.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Small potrebbe cambiare radicalmente questo scenario: un team internazionale guidato dai ricercatori della Sapienza Università di Roma, con la collaborazione dell’Istituto di Cristallografia del CNR e del centro statunitense BEAM Engineering, ha sviluppato un nuovo tipo di cella solare basata su nanomateriali plasmonici, aprendo la strada a pannelli più economici, sostenibili e performanti.

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Cosa sono le celle solari plasmoniche?

A differenza dei pannelli tradizionali in silicio, la nuova tecnologia utilizza nanoparticelle d’oro e d’argento con una geometria studiata per assorbire in modo estremamente efficiente la luce solare sia nel visibile che nel vicino infrarosso.

Come spiega Luciano De Sio, coordinatore dello studio:

“La combinazione dei metalli e la forma delle nanoparticelle permettono un eccellente assorbimento della luce e una conversione energetica più efficiente”.

Questa soluzione sfrutta un fenomeno fisico chiamato risonanza plasmonica, che amplifica la capacità delle particelle metalliche di intrappolare luce e trasformarla in energia.

Più efficienti e più stabili dei pannelli tradizionali

Le nuove celle presentano:

  • alta stabilità fotoelettrica,
  • temperature operative molto basse,
  • efficienza sostenuta nel tempo,
  • materiali più semplici da produrre e meno costosi del silicio.

Secondo i ricercatori, collegando più celle tra loro è già possibile alimentare piccoli dispositivi elettronici, come cronometri da laboratorio.

Applicazioni strategiche: dai laboratori mobili agli ospedali da campo

Uno dei vantaggi più importanti è la versatilità.
Queste celle possono essere integrate in:

  • sistemi energetici portatili,
  • ospedali da campo,
  • laboratori mobili,
  • dispositivi per il soccorso in aree remote,
  • strutture temporanee durante emergenze ambientali o sanitarie,
  • applicazioni domestiche e industriali a basso costo.

Una tecnologia pensata quindi non solo per il mercato consumer, ma anche per i contesti dove l’energia sicura e rinnovabile è vitale.

La ricerca italiana al centro della transizione energetica

Lo studio è stato finanziato da programmi internazionali di grande prestigio, tra cui:

  • Air Force Office of Scientific Research
  • NATO – Science for Peace and Security

A testimonianza del ruolo strategico di questa tecnologia per la sicurezza energetica globale.

Verso una nuova generazione di fotovoltaico

I risultati ottenuti aprono la strada a una nuova generazione di dispositivi solari:

  • più efficienti,
  • ecologici,
  • meno costosi,
  • facilmente integrabili in materiali e superfici anche flessibili.

Una rivoluzione possibile grazie alla ricerca italiana, oggi più che mai protagonista nel settore delle energie rinnovabili.

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