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Torna il censimento del cervo sardo nella riserva WWF di Monte Arcosu

Torna il censimento del cervo sardo nella riserva WWF di Monte Arcosu

Venerdì e sabato, la Riserva WWF di Monte Arcosu, nel cuore del Parco Regionale di Gutturu-Mannu, ospiterà un’attività speciale dedicata al monitoraggio del cervo sardo. Il censimento avverrà durante le ore del tramonto, dalle 16 alle 22, attraverso l’ascolto dei bramiti, le vocalizzazioni tipiche dei maschi durante la stagione riproduttiva.

L’iniziativa ha registrato il tutto esaurito con oltre 150 volontari iscritti, segno di un crescente interesse per le attività di citizen science e conservazione ambientale.

L’iniziativa WWF con il progetto “Oasi del Cervo e della Luna”

Il censimento è organizzato dalla Fondazione WWF Italia, in collaborazione con Domus de Luna, nell’ambito del progetto “Oasi WWF del Cervo e della Luna”. A supportare l’attività ci saranno anche le Università di Sassari e di Cagliari, coinvolgendo in particolare il corso di laurea in Wildlife Management Conservation and Control.

L’attività è rivolta ad appassionati maggiorenni, anche senza esperienza, che affiancheranno gli esperti WWF durante le serate di monitoraggio. L’ascolto dei bramiti sarà agevolato dall’uso di una specifica applicazione sviluppata in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Il cervo sardo

Il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) è una sottospecie endemica del cervo europeo, un simbolo della biodiversità mediterranea. Negli anni Sessanta la sua popolazione era sull’orlo dell’estinzione, con meno di cento esemplari sopravvissuti, soprattutto nell’area oggi protetta di Monte Arcosu, allora riserva di caccia dell’ENI.

Nel 1967 il WWF lanciò l’Operazione “Cervo sardo”, una delle prime grandi campagne di conservazione in Italia. Quando, nel 1985, i 3.000 ettari della riserva vennero messi in vendita, l’associazione avviò una raccolta fondi che permise di acquistare l’area e istituire la Riserva WWF di Monte Arcosu.

Dalla crisi al successo

Grazie agli sforzi del WWF e dei tanti volontari, oggi la popolazione di cervi nella sola area di Monte Arcosu supera i 2.000 individui, mentre in tutta la Sardegna si stima la presenza di oltre 10.000 esemplari. Il successo del progetto ha permesso anche la reintroduzione della specie in Corsica, dove era scomparsa nel 1970.

Secondo Antonio Canu, delegato WWF per la Sardegna, il salvataggio del cervo sardo è stato un esempio virtuoso di conservazione: una strategia efficace che ha unito comunicazione, coinvolgimento della società civile e supporto istituzionale.

Monte Arcosu

La Riserva WWF di Monte Arcosu non è solo un santuario per il cervo sardo, ma anche un ecosistema ricco di specie vegetali e animali tipiche della macchia mediterranea. Situata a pochi chilometri da Cagliari, rappresenta un punto di riferimento per la conservazione ambientale e l’educazione scientifica in Sardegna.

Eventi come il censimento al bramito valorizzano il ruolo delle oasi WWF non solo come luoghi di protezione, ma anche come spazi aperti alla partecipazione attiva dei cittadini, al turismo sostenibile e alla formazione di una nuova coscienza ambientale.

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