Centrali a carbone, Pichetto: “Stop confermato, ma priorità alla sicurezza energetica”
A fine anno scadono le autorizzazioni per Civitavecchia e Brindisi. Il MASE valuta misure per evitare dismissioni anticipate
“A fine anno scadrà l’autorizzazione ambientale per la produzione di energia elettrica da carbone delle centrali di Civitavecchia e Brindisi”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, confermando il percorso di uscita dal carbone previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
La scadenza rappresenta un passaggio chiave nella strategia energetica nazionale e segna un ulteriore passo verso la decarbonizzazione del sistema elettrico italiano.
Uscita dal carbone in linea con gli impegni europei
Secondo il ministro, la chiusura degli impianti a carbone è “un obiettivo chiaro e consolidato”, coerente con gli impegni europei e con il percorso di transizione verso un sistema energetico più sostenibile.
L’Italia conferma così la volontà di ridurre progressivamente le fonti fossili più inquinanti, favorendo lo sviluppo delle rinnovabili e di tecnologie a minore impatto ambientale.
La priorità: sicurezza del sistema elettrico
Accanto all’obiettivo ambientale, il Governo mantiene alta l’attenzione sugli aspetti strategici. Il MASE sta infatti valutando “la possibilità e le modalità di interventi che consentano di evitare una dismissione anticipata degli impianti”, qualora ciò risultasse necessario per la stabilità del sistema.
“La priorità del governo – ha sottolineato Pichetto – è garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale e la continuità degli approvvigionamenti, in un contesto ancora caratterizzato da forti elementi di incertezza”.
Equilibrio tra transizione e tutela del sistema produttivo
Il ministro ha ribadito che il MASE continuerà a operare in stretto raccordo con gli altri soggetti istituzionali e con gli operatori del settore, nel rispetto del quadro normativo vigente.
L’obiettivo è mantenere un equilibrio tra sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e tutela del sistema produttivo, evitando rischi per imprese e famiglie durante la fase di transizione energetica.
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