Non solo West Nile, Chikungunya in crescita allarmante. Le aree più a rischio secondo l’Oms
Il virus Chikungunya, trasmesso dalle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus (zanzara tigre), sta vivendo una recrudescenza globale, avverte l’Organizzazione mondiale della sanità.
Nel 2025, epidemie significative sono partite dalle isole dell’Oceano Indiano (Réunion, Mayotte, Mauritius), diffondendosi poi in Asia meridionale e orientale. Questo scenario ricorda l’epidemia di 20 anni fa che colpì quasi mezzo milione di persone.
I numeri dell’epidemia
- Americhe: oltre 200.000 casi segnalati nel 2025
- Paesi coinvolti: 119 in tutto il mondo, attualmente o in passato
- Popolazione a rischio: 5,6 miliardi di persone vivono in aree idonee alla diffusione di malattie trasmesse da zanzare Aedes (tra cui Dengue e Zika)
Secondo l’OMS, nelle aree con bassa o nulla immunità, la Chikungunya può infettare rapidamente fino a tre quarti della popolazione, sovraccaricando i sistemi sanitari.
Come si trasmette e come si previene
- Vettori: zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus
- Puntura: soprattutto durante le ore diurne
- Sintomi: febbre alta, forti dolori articolari, mal di testa, nausea e rash cutaneo
- Prevenzione: ridurre i focolai larvali, proteggersi con repellenti e zanzariere, coprire braccia e gambe
Italia: cresce l’attenzione per il virus West Nile
In parallelo alla recrudescenza della Chikungunya a livello globale, in Italia si mantiene alta la sorveglianza sul virus West Nile, trasmesso da zanzare Culex.
Il Ministero della Salute ha intensificato il monitoraggio entomologico e clinico, soprattutto nelle regioni del Nord, dove nelle ultime estati si sono registrati casi autoctoni.
Il West Nile può manifestarsi in forma asintomatica, febbrile o, nei casi più gravi, con sintomi neurologici (meningite o encefalite), rappresentando un rischio maggiore per anziani e persone con sistema immunitario compromesso.
La sfida sanitaria globale
La diffusione di virus come Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile è favorita dal cambiamento climatico, dall’aumento degli spostamenti umani e dall’espansione geografica delle zanzare vettori.
L’OMS e le autorità sanitarie nazionali raccomandano:
- potenziamento della sorveglianza epidemiologica
- educazione sanitaria per la popolazione
- cooperazione internazionale per il controllo dei vettori
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