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Inquinamento aria: Il 5% in più di alberi in città possono prevenire 5mila morti premature all’anno

Inquinamento aria: Il 5% in più di alberi in città possono prevenire 5mila morti premature all’anno

Un recente studio internazionale, pubblicato su The Lancet Planetary Health e condotto nell’ambito del progetto europeo LIFE “Airfresh” al quale ha partecipato anche l’ENEA, evidenzia come l’incremento della copertura arborea nelle aree urbane sia direttamente collegato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla diminuzione della mortalità prematura.

Secondo l’analisi, un aumento del 5% della superficie alberata nelle città europee potrebbe evitare circa 5mila morti premature all’anno. I benefici diventerebbero ancora più significativi se si raggiungesse una copertura del 30% nei centri urbani, con una stima di 12mila decessi evitati ogni anno.

Inquinamento urbano: una minaccia crescente

Le principali minacce alla salute urbana derivano da tre inquinanti: polveri sottili (PM2.5), biossido di azoto e ozono. Con l’80% della popolazione europea destinata a vivere in città entro il 2050, affrontare questi problemi diventa sempre più urgente.

L’aumento degli alberi in città offre una soluzione concreta, contribuendo non solo alla riduzione degli inquinanti, ma anche alla mitigazione delle ondate di calore, alla tutela della biodiversità e al benessere psico-fisico dei cittadini.

Strategia 3-30-300: il modello urbano raccomandato

La Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) promuove la strategia 3-30-300, un approccio che prevede tre obiettivi chiave:

Almeno 3 alberi visibili da ogni abitazione, scuola o luogo di lavoro

Il 30% di copertura arborea in ogni quartiere urbano

Un massimo di 300 metri di distanza tra ogni abitazione e uno spazio verde pubblico

Questo modello punta a rendere il verde accessibile a tutti, favorendo una distribuzione equa dei benefici ambientali.

I numeri dello studio

Lo studio ha analizzato dati ambientali e sanitari su un arco temporale di 20 anni (2000-2019) in 744 città di 36 Paesi europei. I risultati mostrano che, nonostante un leggero incremento medio della copertura arborea (+0,76 punti percentuali), solo il 17% delle città ha raggiunto l’obiettivo del 30%.

In Italia, solo Napoli supera questa soglia con il 32%, mentre Roma e Milano si fermano rispettivamente al 24% e 9%. Parallelamente, la mortalità legata all’inquinamento atmosferico è calata in media del 3,4%.

Alberi contro l’inquinamento

Secondo le proiezioni, una copertura arborea del 30% potrebbe ridurre la mortalità prematura:

Del 9,4% per esposizione a PM2.5

Del 7,2% per biossido di azoto

Del 12,1% per ozono

Al contrario, azzerare la superficie alberata causerebbe un aumento delle morti premature fino al 22,7%. Questi dati confermano l’importanza strategica del verde urbano per la salute pubblica.

Il verde urbano come strumento di resilienza climatica

Oltre a migliorare la qualità dell’aria, gli alberi urbani abbassano la temperatura percepita, contrastando l’effetto isola di calore. Durante l’estate del 2022, un’ondata di calore ha provocato circa 62mila morti in Europa. Investire nella forestazione urbana rappresenta quindi anche una misura di adattamento climatico.

L’impegno europeo

La Strategia UE sulla biodiversità al 2030 prevede la piantumazione di almeno 3 miliardi di alberi entro la fine del decennio. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale coinvolgere non solo gli spazi pubblici, ma anche quelli privati e le aree periurbane.

Urbanisti e amministratori sono chiamati a integrare infrastrutture verdi in modo mirato e su scala locale. Questo approccio deve essere affiancato da politiche di riduzione delle emissioni e da soluzioni complementari come i tetti verdi o i corridoi di aria fredda.

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