200mila cittadini contro l’indebolimento delle leggi ambientali europee
In soli dieci giorni, più di 196mila cittadini europei hanno partecipato alla campagna #HandsOffNature inviando un messaggio diretto alla Commissione europea per chiedere di non indebolire le leggi ambientali dell’Unione. La massiccia mobilitazione è avvenuta in risposta a una consultazione pubblica lanciata alla fine di luglio 2025 dalla Commissione, nel quadro di un’iniziativa volta a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese.
Tuttavia, secondo le organizzazioni promotrici della campagna, tra cui BirdLife Europe, ClientEarth, European Environmental Bureau e WWF Europa, dietro il termine “semplificazione” si cela il rischio concreto di un arretramento nella protezione ambientale. La consultazione potrebbe aprire la strada a una deregolamentazione che favorisce gli interessi industriali, a discapito della tutela della natura e della salute pubblica.
Una risposta pubblica senza precedenti
L’iniziativa ha raccolto quasi 200mila messaggi di opposizione all’indebolimento delle normative ambientali europee. I cittadini hanno evidenziato la necessità di rafforzare, non ridurre, le leggi che proteggono aria, acqua, suolo, biodiversità e clima. Le principali preoccupazioni riguardano l’aumento del rischio di inquinamento, la perdita di habitat naturali, la deforestazione e l’impatto sulla salute delle persone.
La coalizione #HandsOffNature sottolinea che le attuali normative europee hanno già prodotto effetti positivi, garantendo certezza giuridica, innovazione e progresso ambientale. Piuttosto che smantellare il quadro normativo esistente, viene richiesta una maggiore efficacia nell’attuazione e applicazione delle leggi, soprattutto nei paesi dove i ritardi sono cronici.
Il caso italiano: 23 infrazioni ambientali aperte
L’Italia è tra i paesi più colpiti dal problema. Attualmente detiene il primato europeo per numero di procedure di infrazione ambientale aperte, ben 23. Questo dato evidenzia come il nostro Paese sia in ritardo rispetto agli obiettivi di tutela ambientale fissati dall’Unione.
Secondo il WWF Italia, la priorità non dovrebbe essere la riduzione delle tutele, ma il miglioramento della loro applicazione. L’assenza di un’azione efficace comporta costi elevati in termini economici, ambientali e sociali, che ricadono soprattutto sulle comunità locali più vulnerabili.
Provvedimento Omnibus entro fine 2025
La Commissione europea ha ora il compito di analizzare i risultati della consultazione e di proporre un provvedimento legislativo, noto come “Omnibus”, entro la fine del 2025. Tale proposta definirà la direzione futura della politica ambientale europea. Nel frattempo, il WWF Italia ha annunciato che continuerà a fare pressione per evitare qualsiasi passo indietro. L’organizzazione ritiene fondamentale rispondere alle richieste di centinaia di migliaia di cittadini che chiedono più protezione per la natura, non meno.
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