Qualità della vita 2025: Trento guida la classifica del Sole 24Ore, divario Nord-Sud ancora evidente
È stata pubblicata ieri la classifica 2025 sulla qualità della vita nelle province italiane, frutto dell’indagine annuale del Sole 24 Ore nata nel 1990 per misurare i livelli di benessere dei territori. L’analisi si basa su 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
I risultati della classifica: Trento torna al vertice
L’edizione 2025 conferma il predominio delle province del Nord, che occupano stabilmente i primi posti. Sul gradino più alto del podio troviamo la provincia di Trento, già vincitrice dell’Indice di Sportività 2025 e di Ecosistema Urbano. Al secondo e terzo posto si collocano Bolzano e Udine.
La top 10 è dominata dal Nord Italia: Bologna al quarto posto è seguita da Bergamo, vincitrice del 2024. A completare le prime dieci posizioni ci sono Treviso, Verona, Milano, Padova e Parma.
Le variazioni rispetto al 2024
Rispetto all’anno precedente, Trento e Bolzano salgono entrambe di una posizione, Udine di tre e Bologna di cinque. Bergamo registra invece un calo di quattro posti dopo il primato del 2024. Importante balzo in avanti per Treviso, che cresce di 18 posizioni, mentre Verona resta stabile al settimo posto.
Milano, Padova e Parma occupano rispettivamente l’ottava, nona e decima posizione, guadagnando quattro, nove e sedici posti in classifica.
La situazione delle città del Centro Italia
Tra le città del Centro, Firenze mantiene il 36º posto, mentre Roma ottiene un miglioramento significativo, salendo di 13 posizioni e arrivando al 46º posto nell’edizione 2025.
Sud e Isole ancora in coda alla classifica
La parte bassa della graduatoria continua a essere occupata dalle province meridionali. Cagliari, al 39º posto, è la prima provincia del Sud a comparire in classifica. Reggio Calabria chiude la graduatoria al 107º posto.
Napoli registra un lieve miglioramento con due posizioni guadagnate, ma resta al 104º posto. Palermo sale di tre posizioni e si colloca 97ª. Il Sole 24 Ore sottolinea come, nonostante alcuni punti di forza del Mezzogiorno – dalla demografia al clima, fino al costo della vita più contenuto – il divario territoriale rimanga evidente dopo 36 edizioni dell’indagine.
Una misurazione del benessere sempre più dettagliata
Dal 2019 il numero degli indicatori è passato da 42 a 90, permettendo una valutazione più approfondita della qualità della vita. Gli indicatori utilizzati provengono da fonti ufficiali e istituzionali come Istat, Inps, Ministero dell’Interno, Ministero della Giustizia, Siae e Banca d’Italia, oltre a enti certificati come Scenari Immobiliari, Cribis, Iqvia, Tagliacarne e Infocamere.
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