Loading Now

Contro-esodo con salasso carburante: Codacons denuncia aumenti fino al 27% in 5 anni

salasso carburante

Contro-esodo con salasso carburante: Codacons denuncia aumenti fino al 27% in 5 anni

Per la prima volta l’esodo estivo non è stato caratterizzato dai soliti rincari speculativi dei carburanti che, negli ultimi anni, hanno accompagnato le partenze degli italiani. Tuttavia, non è tutt’oro quello che luccica, e i consumatori continuano a pagare il prezzo delle anomalie che caratterizzano il settore. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato una elaborazione sui listini di benzina e gasolio alla pompa. 

Secondo un’analisi del Codacons, nonostante i recenti cali dei listini, il costo per spostarsi in auto in Italia rimane un salasso per le famiglie. L’associazione dei consumatori ha confrontato i prezzi dei carburanti con quelli di cinque anni fa, denunciando un aumento significativo che incide pesantemente sulle tasche degli italiani.

Dai dati del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), emerge che nella settimana di Ferragosto 2025 il prezzo medio della benzina si è attestato a 1,701 euro al litro, e quello del gasolio a 1,631 euro. Questi valori, se confrontati con quelli del 2020 (1,398 euro per la benzina e 1,284 per il gasolio), mostrano un incremento del 21,7% per la benzina e del 27% per il gasolio.

Questo significa che un pieno di benzina oggi costa circa 15 euro in più rispetto a cinque anni fa, mentre per il gasolio l’aumento supera i 17 euro. Una spesa aggiuntiva che, moltiplicata per i milioni di spostamenti estivi, si traduce in un salasso complessivo di centinaia di milioni di euro per i consumatori.

Prezzi alla pompa e quotazioni petrolifere: una strana discrepanza

Il Codacons sottolinea che la riduzione dei prezzi alla pompa non è stata sufficiente. L’associazione evidenzia una forte discrepanza tra l’andamento del costo del greggio e quello dei listini finali. Dallo scorso giugno, le quotazioni petrolifere sono calate di oltre il 16%, mentre i prezzi di benzina e gasolio alla pompa si sono ridotti appena del 2%.

Secondo l’associazione, questa anomalia non è accettabile, soprattutto se si considera la velocità con cui i prezzi alla pompa sono aumentati in passato, a fronte di dinamiche simili. “La forte riduzione del greggio avrebbe dovuto influire maggiormente sui listini praticati al pubblico, anche in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e gasolio sono saliti dopo lo scoppio della guerra in Iran”, conclude il Codacons, suggerendo che ci sono ancora ampi margini per una ulteriore riduzione dei prezzi.

Share this content: