Congresso Internazionale ISDE: a Sansepolcro medici e ricercatori per la salute del pianeta
Dal 23 al 25 novembre Sansepolcro, in provincia di Arezzo, ospiterà il Congresso Internazionale dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE. L’evento, intitolato “A healthy planet for a healthy life”, celebra i 35 anni di attività dell’organizzazione e riunirà più di 80 esperti da tutto il mondo per discutere i temi più urgenti legati alla salute ambientale. Il congresso si terrà presso l’Auditorium della Sede Direzionale Aboca e sarà accessibile anche in streaming sul canale YouTube di ISDE Italia.

Un anniversario che guarda al futuro
Il congresso è patrocinato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) e dall’Ordine dei Medici di Arezzo. La tre giorni non sarà soltanto un’occasione celebrativa, ma un incontro internazionale volto a rafforzare la collaborazione tra medici, ricercatori e istituzioni nel campo della salute planetaria, in un momento storico caratterizzato da crisi ambientali, climatiche e sociali.
L’apertura dedicata ai fondatori dell’ISDE
Il programma prende il via domenica 23 novembre con una sessione dedicata ai fondatori dell’ISDE International. Tra i protagonisti Roberto Romizi, Werner Nussbaumer, Hanns Moshammer, Peter Van den Hazel e Oral Ataniyazova, che guideranno il panel inaugurale dal titolo “Then and now – 1990: a dream and a vision in Arezzo”. A seguire, una riflessione sul valore scientifico dell’ISDE con interventi di Rodolfo Saracci, Agostino Di Ciaula e Vyvyan Howard.
I temi scientifici al centro del congresso
Le giornate del 24 e 25 novembre saranno dedicate a una vasta serie di approfondimenti scientifici. Tra i temi principali:
Inquinamento atmosferico, metalli pesanti, PFAS e contaminanti emergenti, con contributi di Paolo Vineis, Fiorella Belpoggi, Vincenzo Cordiano e Maria Grazia Petronio
Cambiamenti climatici e salute infantile, con interventi di Peter Van den Hazel e Laura Reali
Tecnologie e rischi emergenti, tra cui 5G, intelligenza artificiale e biosensori ambientali
Scienza e politica, con la tavola rotonda “Science on environment, health and climate”, moderata da Fabrizio Bianchi e con la partecipazione di Giuseppe Bortone, Guido Giustetto, Linda Vignozzi, Claudio Lanza, Paolo Lauriola e Ferdinando Laghi
Sfide globali e nuove alleanze per la salute planetaria, con interventi di Luigi Ferrajoli e Hanns Moshammer
Il focus europeo sulle competenze digitali e green
Il congresso ospiterà una sessione parallela dedicata al progetto europeo BeWell, parte del programma Erasmus+. Il workshop, coordinato da Carmen Fusilli, Paolo Lauriola ed Eridana Islamaj, sarà incentrato sulle competenze digitali e green richieste al personale sanitario per affrontare le sfide della transizione ecologica e della trasformazione digitale.
Il ruolo dell’advocacy nella giornata conclusiva
Martedì 25 novembre sarà dedicato all’impegno dell’ISDE Italia nel campo della ricerca e dell’advocacy ambientale. Ad aprire la giornata ci sarà la presentazione del Progetto nazionale sull’inquinamento atmosferico a cura di Paolo Bortolotti e Marco Talluri. A seguire interventi su interferenti endocrini con Pietro Forghieri e sulle prescrizioni verdi con Pierangela Piras.
Tra le comunicazioni più attese figurano:
Il monitoraggio dei pesticidi a Verona, presentato da Giovanni Beghini
I rischi dei metalli tossici nell’area Agrimonda, illustrati da Antonio Marfella
Il rapporto epidemiologico aggiornato al 2024 su Genova, con la presentazione di Valerio Gennaro
Il progetto AirBiD dedicato alla biodiversità dell’aria, a cura di Antonella Cristofori
La conclusione della giornata e dell’intero congresso sarà affidata a una riflessione su innovazione, etica e modelli sostenibili, moderata da Mario Cirillo e Gaetano Rivezzi.
Un appuntamento cruciale per la salute globale
Il Congresso Internazionale ISDE 2025 rappresenta un momento di rilancio per i medici impegnati nella tutela dell’ambiente e della salute. In un contesto globale segnato da cambiamenti climatici e nuove minacce ambientali, l’incontro di Sansepolcro conferma l’importanza di un approccio integrato che unisca scienza, etica e politica per garantire un futuro sano per le generazioni presenti e future.
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