Nuova convenzione europea sul diritto penale ambientale
L’Unione europea ha firmato, insieme a Portogallo e Moldavia, la convenzione sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale elaborata dal Consiglio d’Europa. Si tratta di un passo significativo nel rafforzamento del quadro giuridico europeo contro i reati ambientali, riconosciuti come una delle minacce più gravi per il futuro del continente.
Durante la cerimonia di firma, il segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, ha sollecitato tutti gli altri Stati membri a unirsi rapidamente all’accordo, invitando a intensificare gli sforzi per proteggere l’ambiente e contrastare i crimini che lo danneggiano.
I tre obiettivi principali della convenzione
La convenzione stabilisce un insieme di obiettivi chiave per rafforzare la protezione ambientale in Europa, puntando a rendere più efficace la risposta sia a livello nazionale che internazionale.
Prevenzione e contrasto dei reati ambientali
Il primo obiettivo è prevenire e combattere in modo efficace i reati ambientali, riconoscendo la necessità di strumenti condivisi e pene più incisive per affrontare fenomeni complessi e transfrontalieri.
Rafforzamento della cooperazione internazionale
Il secondo obiettivo è promuovere una collaborazione più solida tra gli Stati, sia a livello europeo sia oltre i confini dell’UE, affinché le autorità nazionali possano condividere informazioni, strategie e strumenti investigativi.
Norme penali minime comuni
Il terzo obiettivo riguarda l’armonizzazione legislativa: la convenzione introduce standard minimi di diritto penale per garantire una tutela omogenea dell’ambiente in tutta Europa, riducendo le differenze giuridiche tra Paesi.
Reati ambientali riconosciuti dal trattato
La convenzione definisce una vasta gamma di reati ambientali che gli Stati firmatari si impegnano a perseguire. Tra questi rientrano comportamenti intenzionali che possono generare disastri paragonabili all’ecocidio, come:
inquinamento diffuso di suolo, acqua o aria
grandi incidenti industriali
incendi boschivi su larga scala
Il trattato sottolinea anche la necessità di politiche coordinate per prevenire questi reati, prevedendo l’adozione di strategie nazionali, programmi di formazione per professionisti, campagne di sensibilizzazione e un maggiore coinvolgimento della società civile.
Verso l’entrata in vigore della convenzione
Per rendere operativo il nuovo quadro legale, il Consiglio d’Europa punta a ottenere rapidamente almeno 10 ratifiche, tra cui almeno 8 provenienti dagli Stati membri del Consiglio stesso. Questo passaggio è indispensabile per l’entrata in vigore della convenzione e per l’attivazione degli strumenti giuridici necessari a perseguire penalmente individui e aziende responsabili di reati ambientali.
Il raggiungimento della soglia di ratifiche consentirà di rafforzare la tutela dell’ambiente a livello europeo, creando un sistema più efficace per prevenire danni, punire i responsabili e proteggere le comunità e gli ecosistemi più vulnerabili.
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