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La Corrente Circumpolare Antartica sta cambiando rotta: potrebbe riscrivere il futuro del clima terrestre

La Corrente Circumpolare Antartica sta cambiando rotta: potrebbe riscrivere il futuro del clima terrestre

Un nuovo studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Communications ha rivelato che durante l’ultimo periodo caldo interglaciale, circa 130.000 anni fa, la Corrente Circumpolare Antartica (ACC) si trovava significativamente più a sud rispetto alla sua posizione attuale. La scoperta è il risultato di una vasta collaborazione scientifica guidata dal professore Xufeng Zheng dell’Università di Hainan, in Cina, con il coinvolgimento di 36 scienziati provenienti da cinque Paesi.

Corrente oceanica cruciale per il sistema climatico globale

La Corrente Circumpolare Antartica è la più grande corrente oceanica del pianeta. Fluisce in senso orario intorno all’Antartide, collegando gli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano. La sua funzione è fondamentale nel regolare il trasporto di calore, il ciclo del carbonio e lo scambio di nutrienti tra gli oceani, influenzando in modo diretto sia il clima globale sia quello regionale.

Dati raccolti nel Mare di Scozia

Nel 2019, i ricercatori hanno raccolto campioni di sedimenti dal fondale oceanico del Mare di Scozia, a nord dell’Antartide, utilizzando la nave di perforazione JOIDES Resolution nell’ambito del programma internazionale IODP. Attraverso l’analisi granulometrica di questi sedimenti, il team ha ricostruito la velocità della corrente nel corso dei millenni.

I risultati indicano che, durante il penultimo periodo caldo, la velocità dell’ACC era oltre tre volte superiore rispetto all’Olocene, cioè all’attuale periodo climatico. La velocità maggiore è stata dedotta dal minor deposito di particelle fini sul fondale, che vengono trasportate più a lungo dalle correnti rapide.

L’influenza dell’orbita terrestre sulla dinamica della corrente

I ricercatori attribuiscono queste differenze non tanto a variazioni climatiche significative tra i due periodi quanto ai cambiamenti orbitali della Terra. L’orbita del nostro pianeta varia ciclicamente, influenzando la quantità di radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre. Circa 130.000 anni fa, si è verificata una combinazione unica di massimi nei cicli orbitali e nell’inclinazione dell’asse terrestre, che ha probabilmente alterato l’intensità e la posizione dei venti occidentali che alimentano l’ACC.

Secondo gli autori, queste condizioni hanno favorito uno spostamento della corrente verso sud di circa cinque gradi di latitudine, pari a circa 600 chilometri. Questo spostamento ha portato acque più calde a ridosso delle calotte glaciali antartiche, contribuendo, con ogni probabilità, all’innalzamento del livello del mare stimato tra i 6 e i 9 metri durante l’ultimo interglaciale.

Le proiezioni future

La modellazione climatica suggerisce che, in assenza di influenze antropiche, la Corrente Circumpolare Antartica dovrebbe gradualmente spostarsi verso nord nei prossimi secoli o millenni, seguendo l’attuale configurazione dei cicli orbitali. Tuttavia, questa tendenza naturale potrebbe essere contrastata dal riscaldamento globale in atto, che favorisce uno spostamento verso sud.

Comprendere la variabilità naturale per prevedere l’impatto umano

Una delle conclusioni centrali dello studio è l’importanza di distinguere tra la variabilità climatica naturale e l’influenza antropica. Per prevedere con precisione i futuri cambiamenti dell’ACC, sarà fondamentale integrare i dati geologici del passato con modelli climatici avanzati.

Il responsabile del progetto, Xufeng Zheng, sottolinea come questa ricerca apra nuove strade per comprendere l’evoluzione del sistema climatico e migliorare le proiezioni a lungo termine. L’obiettivo è fornire una base più solida per le politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico.

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