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Puglia, il nuovo DDL regionale sulle cost non convince

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Puglia, il nuovo DDL regionale sulle cost non convince

Forti perplessità e una netta contrarietà. Questo il coro unanime levatosi dalla Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA-APS) – Sezione Puglia e dall’Istituto Nazionale Urbanistica (INU) – Sezione Puglia in merito al Disegno di Legge della Regione Puglia sul demanio costiero, presentato lo scorso 16 maggio 2025. Le due associazioni sottolineano come la proposta, anziché snellire e accelerare l’attuazione del Piano Regionale delle Coste, rischi di generare maggiore confusione, sovraccarico burocratico e una gestione disomogenea del fragile ecosistema costiero pugliese.



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Pianificazione costiera: una visione miope e disorganizzata?

Vincenzo Iurilli, Presidente della SIGEA-APS sezione Puglia, non usa mezzi termini: “La pianificazione deve svilupparsi tenendo conto in maniera esaustiva e lungimirante di tutte le componenti fisiche, economiche, ecologiche e sociali del territorio e, soprattutto, deve mettere a fuoco una visione futura del sistema costiero, da adottare con valide e condivise ragioni e dopo valutazioni approfondite”.

La preoccupazione principale, condivisa da SIGEA-APS e INU Puglia, riguarda la sostituzione della legge regionale 17/2015 con una proposta che, a loro avviso, appare del tutto sostanziale e, soprattutto, non sufficientemente discussa con tutti i portatori di interesse. Un’accelerazione del processo di pianificazione era attesa, specialmente dopo i ritardi nell’attuazione del Piano Regionale delle Coste, ma le misure proposte nel nuovo DDL sembrano andare in direzione opposta.

Il “peso” sui Comuni del Ddl coste: un rimedio peggiore del male

Il disegno di legge, infatti, tenderebbe a far gravare l’intero iter di pianificazione prevalentemente sui Comuni. Una scelta che, per le associazioni, appare un “rimedio peggiore del male”. “Ammettendo che ciò diventi possibile, pur avendo nella concretezza constatato le difficoltà degli uffici comunali, si andrebbe incontro a una pianificazione eterogenea nei principi e nelle interpretazioni,” spiega Iurilli. Ciò comporterebbe un significativo peggioramento e sovraccarico di lavoro sia per i Comuni, chiamati a una nuova pianificazione, sia per gli Enti sovraordinati, con nuove e ulteriori necessità di monitoraggio di una miriade di piani tra loro indipendenti e non coordinati.

SIGEA-APS e INU Puglia ricordano che la formazione e le dinamiche del sistema costiero non rispondono ai confini amministrativi, ma sono parte di un ecosistema ambientale e paesaggistico complesso la cui tutela e salvaguardia può avvenire solo a livello sovra comunale. Per questo, una pianificazione di livello regionale è essenziale per assicurare una visione d’insieme, una gestione coordinata e sostenibile e un contemperamento dei diversi interessi che insistono sulle coste pugliesi.

Assenza di criteri guida e oneri eccessivi per i Comuni

La totale abrogazione dei divieti previsti dall’art. 14 della LR 17/2015 e la scomparsa di ogni riferimento al Piano Regionale delle Coste rendono, di fatto, difficile l’applicazione anche dello strumento, pur condivisibile, della conferenza di copianificazione. Mancano, infatti, criteri guida per la valutazione delle proposte. Il riferimento al Quadro di Assetto del Demanio Costiero, che si vorrebbe approvare in 90 giorni, è giudicato troppo ottimistico e, in ogni caso, necessiterebbe di un confronto approfondito con il supporto di enti e associazioni scientifiche.

La proposta, secondo le associazioni, più che semplificare, grava i Comuni di maggiori oneri. Ai sensi dell’art. 16, i Comuni sarebbero chiamati a:

  • Individuare, perimetrare e tipizzare le aree di costa e gli specchi acquei destinati alla balneazione.
  • Redigere e approvare uno o più regolamenti per la disciplina degli interventi edilizi sul demanio.
  • Redigere e approvare un Programma di Manutenzione della Costa, con esiti potenzialmente “molto pericolosi” se non vengono delineati a priori principi e regole di tutela coerenti a scala regionale.

Un futuro costiero da ripensare con urgenza e cautela

Al di là dell’opposizione al DDL, SIGEA-APS e INU Puglia ritengono necessario integrare la legge vigente con ulteriori approfondimenti sulle dinamiche geomorfologiche dell’ambiente costiero, considerando le interazioni con l’ambiente retrostante e, soprattutto, gli scenari di evoluzione climatica. È fondamentale adottare la massima cautela per evitare di avviare una pianificazione obsoleta e poco lungimirante.

Le associazioni evidenziano anche la mancanza, presso la maggior parte dei Comuni, delle professionalità necessarie per un’applicazione oculata delle linee guida regionali già esistenti (es. gestione biomasse vegetali spiaggiate, manutenzione spiagge e tutela della nidificazione di specie protette come Caretta-Caretta e Fratino).

In conclusione, la pianificazione deve essere esaustiva, lungimirante e mirata a una visione futura condivisa del sistema costiero, altrimenti si rischia una “conflittualità anche interna al sistema pianificatorio stesso, con una visione di scenari futuri discordanti a scala locale”.

Per tutte queste ragioni, SIGEA-APS e INU Puglia chiedono il ritiro della proposta di legge del 16 maggio e propongono, in sua vece, di aggiornare la legge vigente con approfondimenti e una migliore integrazione con gli obiettivi di tutela e gestione sostenibile, e con intenti di prevenzione degli effetti del cambiamento climatico, da condividere con tutti i soggetti interessati in un tempo congruo.

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