Giornata Mondiale dell’Alimentazione, l’allarme del WWF: il clima sta trasformando l’agricoltura
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, il WWF Italia ha lanciato un nuovo allarme: il cambiamento climatico sta trasformando radicalmente l’agricoltura nazionale, rendendo molte produzioni sempre più rare e costose. Le stime 2025 parlano chiaro: fino al 100% di perdite per le ciliegie, meno 60% per le mandorle, meno 35% per le pere e cali del 20% per pesche e albicocche. Aumenti dei prezzi e instabilità colpiscono in particolare le comunità rurali e le fasce più fragili della popolazione.
Temperature estreme e instabilità climatica
Il 2025 ha confermato l’accelerazione del riscaldamento globale. I dati del CNR-ISAC evidenziano un’anomalia termica media di +1,67°C nei primi tre mesi e +3,02°C a giugno. Le ondate di calore estive, tra le più intense mai registrate, hanno influito negativamente su diverse filiere agricole e zootecniche, mettendo in discussione la sostenibilità del modello attuale.
Produzione di latte in calo a causa dello stress termico
Secondo uno studio pubblicato su Science Advances, lo stress termico nelle vacche da latte riduce la produzione anche per dieci giorni consecutivi. In Lombardia, le alte temperature del 2025 hanno provocato un calo produttivo fino al 15%, con perdite stimate in 1,8 milioni di litri di latte al giorno, incidendo in modo diretto su disponibilità e costi.
Ciliegie, mandorle e pere: i frutti simbolo di una crisi profonda
I cambiamenti climatici stanno colpendo duramente le colture più sensibili. In Puglia, le gelate primaverili hanno causato danni gravissimi ai ciliegeti, portando a una perdita del 100% del raccolto in alcune aree. I prezzi al consumo hanno toccato livelli record, fino a 23 euro al chilo in alcune città italiane.
Le mandorle hanno subito un calo produttivo del 60%, con rincari fino al 20% rispetto al 2023. Anche le nocciole e la produzione di pere hanno registrato flessioni importanti, confermando una tendenza strutturale alla riduzione delle rese.
Un altro colpo per il miele e la frutta estiva
La produzione di miele italiano ha subito un duro colpo nella primavera 2025, quasi completamente azzerata a causa delle escursioni termiche e del maltempo. Albicocche e pesche hanno seguito lo stesso destino: la campagna è stata segnata da gelate, fitopatie e grandinate, con un calo del 20% rispetto all’anno precedente.
Segnali positivi per olio e vino, ma la sfida resta aperta
Dopo un 2024 complicato, l’olivicoltura ha mostrato segnali di ripresa. Le regioni del Sud, in particolare Puglia e Calabria, hanno registrato un aumento medio del 30% della produzione. Al contrario, il Nord ha subito un calo del 40% per effetto di maltempo e eventi estremi.
Il comparto vitivinicolo ha beneficiato di condizioni più favorevoli. La vendemmia 2025 è stata caratterizzata da equilibrio climatico e buona qualità delle uve, con prospettive positive sul piano produttivo.
L’Italia scopre la frutta tropicale
Le nuove condizioni climatiche hanno reso possibile la diffusione della frutta tropicale anche in Italia. In Sicilia, Puglia e Calabria si coltivano ormai stabilmente mango, avocado, papaya e lime. Queste colture, un tempo esotiche, sono oggi destinate anche all’esportazione verso il Nord Europa, segnando un cambiamento radicale nella geografia agricola nazionale.
Le proposte del WWF
Per affrontare la crisi climatica, il WWF Italia propone un insieme di soluzioni concrete: investire in agroecologia, agricoltura rigenerativa, economia circolare e risparmio idrico. Secondo Eva Alessi, responsabile Sostenibilità dell’associazione, solo un approccio integrato e sistemico può garantire un’agricoltura capace di affrontare le nuove sfide climatiche.
Tra le misure suggerite ci sono l’adozione di colture meno idroesigenti, la valorizzazione della biodiversità del suolo, il recupero delle acque reflue depurate e la diffusione dell’agricoltura biologica.
Disuguaglianze alimentari in aumento
L’aumento dei prezzi dei prodotti freschi sta rendendo sempre più difficile per molte famiglie accedere a cibi sani come frutta, verdura e cereali integrali. Questo trend compromette la diffusione della dieta sana e sostenibile indicata dal modello EAT-Lancet, fondamentale per la prevenzione di malattie croniche e per la salute pubblica.
Politiche agricole e clima
Il WWF segnala inoltre che le recenti modifiche alla Politica Agricola Comune, che hanno eliminato misure cruciali per la protezione del suolo e della biodiversità, rappresentano un grave passo indietro nella lotta alla crisi climatica. L’associazione chiede un intervento urgente delle istituzioni per difendere il diritto alla salute e alla sicurezza alimentare.
“Zero Scuse sul Clima”
Per rafforzare la pressione sulle istituzioni italiane ed europee, il WWF invita tutti i cittadini ad aderire alla petizione “Zero Scuse sul Clima”. L’obiettivo è ottenere impegni concreti nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela della biodiversità, a partire proprio dall’agricoltura.
Share this content: