Il collasso dei ghiacciai italiani: sulle Alpi zero termico a 5.400 metri
L’Italia sta vivendo un’estate rovente, con temperature estreme, incendi e siccità diffusa. Ma il segnale più allarmante del cambiamento climatico arriva dall’alto: i ghiacciai alpini si stanno ritirando a velocità senza precedenti. Il livello dello zero termico ha superato i 5.400 metri, oltre la vetta del Monte Bianco, lasciando tutti i ghiacciai italiani esposti alla fusione. Un dato senza precedenti, che conferma: il collasso glaciale è già iniziato, come conferma il nuovo rapporto di Italy for Climate.
Nuova normalità climatica
L’ondata di calore che ha colpito l’Italia non è un evento isolato, ma parte di una tendenza ormai consolidata: estati sempre più calde e secche, inverni sempre meno nevosi. Nel 2024, l’Italia ha registrato un aumento medio delle temperature di +1,52 °C rispetto al periodo 1991–2010, più del doppio rispetto alla media globale.
Ghiacciai italiani in ritirata
Secondo l’Inventario Glaciologico Italiano del Cnr, oggi restano 872 ghiacciai, piccoli e frammentati. La superficie glaciale è scesa sotto i 360 km², con una perdita superiore al 30% in 70 anni. Solo negli ultimi 20 anni, i ghiacciai italiani hanno perso 50 km³ di acqua, l’equivalente di una città di ghiaccio grande il doppio di Roma e alta otto piani.
Il caso Marmolada
Il 3 luglio 2022, il crollo del seracco della Marmolada ha causato 11 vittime e ha segnato un punto di non ritorno nella coscienza collettiva. Il ghiacciaio dolomitico ha perso il 70% della superficie e l’85% del volume dal 1905. Secondo l’Unesco, potrebbe scomparire entro il 2040.
Sistema idrico sotto minaccia
I ghiacciai non sono solo spettacolari paesaggi: sono serbatoi naturali d’acqua dolce. Alimentano fiumi, agricoltura e centrali idroelettriche. Con la loro fusione anticipata (già ad aprile), il sistema perde la capacità di rifornirsi. Nel 2024, la riserva idrica nevosa nei bacini italiani ha segnato un calo del 36% rispetto alla media 2011–2022.
Il ruolo cruciale dei ghiacciai nel clima globale
I ghiacciai riflettono la luce solare (effetto albedo). Con la loro riduzione, il pianeta assorbe più calore, innescando un circolo vizioso: più caldo, meno ghiaccio, quindi ancora più caldo. A livello globale, nel 2023 i ghiacciai hanno perso una quantità d’acqua pari a cinque volte il Mar Morto, secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
La soglia critica dei +1,5 °C è stata superata
Il limite simbolico di +1,5 °C è stato superato per la prima volta rispetto all’epoca preindustriale. Se la tendenza continua, rischiamo un processo irreversibile con la scomparsa del ghiaccio sulla Terra e un innalzamento del mare di decine di metri in pochi secoli — o addirittura decenni.
Il ghiaccio non ha ideologie: si scioglie e basta
Come afferma Andrea Barbabella di Italy for Climate:
“La scomparsa dei ghiacciai non è un problema estetico o turistico. È il segnale di un sistema climatico fuori equilibrio, con conseguenze dirette su acqua potabile, agricoltura, energia e sicurezza”.
Il ghiaccio ci parla chiaro, ma il dibattito pubblico resta impantanato in retoriche ideologiche. Rinviare la transizione ecologica non è più un’opzione.
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