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Crisi idrica in Sicilia, l’allarme di Legacoop e della Corte dei Conti: raggiunto punto di non ritorno

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Crisi idrica in Sicilia, l’allarme di Legacoop e della Corte dei Conti: raggiunto punto di non ritorno

La crisi idrica in Sicilia ha raggiunto un punto di non ritorno. A lanciare l’allarme sono il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, e il responsabile Agroalimentare e Pesca, Domenico Pistone, che commentano un report della Corte dei Conti che denuncia una situazione allarmante: dighe non collaudate, infrastrutture fatiscenti e una gestione inefficace che sta compromettendo gravemente il fabbisogno agricolo e del territorio.

Corte dei Conti: solo 18 dighe su 45 sono operative

Il rapporto della Sezione di controllo della Regione siciliana della Corte dei Conti mette in luce criticità strutturali e gestionali diffuse. Su 45 grandi invasi, solo 18 sono pienamente operativi. Le restanti 27 dighe sono inutilizzabili a causa di:

  • Mancato collaudo (10 dighe)
  • Problemi di sicurezza (10 dighe)
  • Fuori uso o in costruzione (7 dighe)

Questo significa che la capacità idrica potenziale di 1,1 miliardi di metri cubi è ridotta a una disponibilità reale del 67%. La Corte ha anche evidenziato una grave assenza di manutenzione, con l’accumulo di sedimenti che riduce drasticamente i volumi di acqua, oltre a una gestione inefficace, perdite nella rete distributiva e scarsa trasparenza nelle concessioni.

Una crisi che richiede interventi immediati

“La situazione è ormai insostenibile”, ribadiscono Parrino e Pistone. I cambiamenti climatici stanno esacerbando la siccità in Sicilia, mentre la mancanza di un’infrastruttura idrica funzionante mette a rischio l’agricoltura e l’economia locale. Legacoop chiede con forza interventi immediati e sistemici per restituire sicurezza e capacità a un settore vitale. Il messaggio è chiaro: “Serve coraggio politico, coesione sociale e impegno vero” per affrontare un’emergenza che minaccia la sopravvivenza del territorio.

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