I danni del cambiamento climatico per UE e Italia. Le stime dell’Accademia IC
“Il cambiamento climatico non è più una previsione, ma una realtà tangibile che sta colpendo l’Europa con sempre maggior forza”, dichiara Carmela Tiso, presidente dell’associazione Bandiera Bianca e portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune. “I dati parlano chiaro: solo tra il 1980 e il 2020, l’Europa ha subito perdite economiche per oltre 790 miliardi di euro causate da eventi climatici estremi. L’Italia è tra i Paesi più colpiti, dovendo fare i conti con alluvioni, incendi, siccità e un territorio particolarmente fragile”.

Impatto economico, sociale e antropologico
Tiso sottolinea come il cambiamento climatico rappresenti oggi un fattore determinante non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e politico. “Non colpisce tutti allo stesso modo: le fasce vulnerabili come anziani, agricoltori e piccoli imprenditori subiscono i danni più gravi, ampliando la frattura sociale tra chi può adattarsi e chi resta escluso”.
Oltre le emergenze: serve una visione sistemica

La portavoce di Accademia IC invita a superare la logica emergenziale, puntando su una nuova cultura ambientale che metta il clima al centro della pianificazione urbana, della gestione del territorio e della finanza pubblica. “Non bastano iniziative spot come piantare alberi o installare pannelli solari. Serve un cambiamento culturale sistemico che coinvolga cittadini, istituzioni e imprese per ridisegnare il futuro del nostro Paese”.
Numeri e prospettive
Secondo report dell’Agenzia europea per l’ambiente, tra il 1980 e il 2023 l’Italia ha subito danni economici stimati intorno ai 135 miliardi di euro, con migliaia di morti legate a eventi climatici. L’impatto di tali disastri si manifesta in settori chiave come agricoltura, turismo, infrastrutture e vita quotidiana, mettendo a rischio la resilienza e la competitività del Paese.
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